il lutto
Addio alla voce di Castelsardo il cantadore Giovanni Pintus
CASTELSARDO. Nel giorno dedicato a santa Cecilia, patrona della musica, la città ha perso la sua voce più rappresentativa, quella di zio Giovanni Pintus, "cantadore a chiterra", nei palchi di tutta l'...
23 novembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA
CASTELSARDO. Nel giorno dedicato a santa Cecilia, patrona della musica, la città ha perso la sua voce più rappresentativa, quella di zio Giovanni Pintus, "cantadore a chiterra", nei palchi di tutta l'isola, e “cantore” di canti sacri, nei riti castellanesi custoditi dalla Confraternita dell'Oratorio di Santa Croce. Classe 1925, 95 anni a gennaio, zio Giovanni Pintus, ha lasciato improvvisamente, e serenamente, la moglie, i cinque figli e l’intera comunità che tanto lo apprezzava. Aveva iniziato la sua carriera di cantadore “con un gruppo di amici, facendo le serenate alle ragazze, nel centro storico di Castelsardo”, come era solito raccontare lui stesso a chiunque avesse tempo per ascoltare i suoi ricordi. Negli anni 50 aveva preso invece a partecipare ai concorsi di voci nuove, entrando in contatto con i grandi del tempo che sono presto diventati suoi “colleghi”, compagni di serate, antagonisti, ma sempre amici, nelle gare di canto. Nel 1962 la sua prima volta in sala d’incisione, con Leonardo e Aldo Cabizza, l'ultimo disco risale invece al 1981. Frequenti le sue incursioni anche fuori dall’isola, sia in Italia che in Olanda, Belgio e Germania dove veniva accolto sempre con entusiasmo ed affetto. Lo stesso sentimento che Zù Giuanni Pintu ha sempre riservato, dal 1947, data delle suo ingresso, alla Confraternita di Santa Croce. È stato infatti, per oltre trent’anni, la "voce" dello “Stabat Mater” a Lunissanti, onorando sempre, con sincerità, la bianca veste da confratello. “Quando verrà il momento mettetemela sotto il braccio, come facevo per salire a Santa Maria», diceva sempre ai famigliari. Il funerale si tiene oggi (23 novembre), alle 15 nella cattedrale di Sant'Antonio Abate. (d.si)