La Nuova Sardegna

Sassari

«Intervenite prima che la casa crolli»

«Intervenite prima che la casa crolli»

Il dramma della famiglia che abita in via Saffi: «Da due mesi viviamo un incubo»

26 novembre 2019
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SASSARI. Ogni giorno che passa ringraziano il cielo di essere ancora vivi e di avere ancora un tetto sopra la testa. Ma ogni giorno che passa – sopratutto se piove tanto come è accaduto ieri per tutta la giornata – rischiano la vita, perché nessuno ha ancora trovato una soluzione per porre fine al dramma che stanno vivendo da due mesi.

L’incubo per una famiglia sassarese – costretta a vivere in una casa in cui cucina e camera da letto sono state dichiarate inagibili – è iniziato il 25 settembre scorso, quando è scoppiato un incendio all’ultimo piano di una palazzina di via Saffi, a pochi passi da porta Sant’Antonio. Dopo il rogo l’appartamento in cui viveva un invalido di 72 anni è stato messo sotto sequestro. Ma nessuno ha provveduto a fare in modo che quello sottostante non continuasse a subire danni dovuti alle infiltrazioni. Inizialmente per la gettata d’acqua utilizzata dai vigili del fuoco per domare le fiamme e ora per quella che ogni volta che piove si riversa dalle finestre – ormai inesistenti – nell’abitazione disabitata per poi allagare quella sottostante. Francesca Sau, insegnante dell’istituto Alberghiero che vive nell’appartamento insieme al figlio di 13 anni, teme che possa capitare qualcosa di brutto. Due settimane fa aveva lanciato una disperata richiesta d’aiuto attraverso La Nuova Sardegna, ma nessuno è intervenuto. «Tramite il nostro legale – spiega la donna – abbiamo chiesto al tribunale un provvedimento d’urgenza per sgomberare l’appartamento sopra il nostro che sta causando gravi danni alla nostra abitazione. Sappiamo che un giudice lo ha concesso, ma non succederà niente prima della prossima settimana. Speriamo non sia troppo tardi». (l.f.)

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