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Sassari

Maltempo, treni fermi per i danni delle piogge

di Luca Fiori
Maltempo, treni fermi per i danni delle piogge

La tratta Sassari-Chilivani riaprirà solo lunedì prossimo dopo gli interventi Ancora frane e limitazioni. La rabbia dei commercianti di Predda Niedda

27 novembre 2019
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SASSARI. Passata la tempesta si contano i danni. E quelli fatti dalla furia dell’acqua che lunedì mattina si è scatenata per diverse ore sulla città e sul circondario non sono pochi. L’esondazione del rio Calamasciu e del rio Mascari hanno provocato disagi e problemi un po’ dappertutto, ma tra le i danneggiamenti più gravi ci sono quelli alla rete ferroviaria fra Sassari, Scala di Giocca e nella stazione di Ploaghe.

Per questo motivo la Rete Ferroviaria Italiana ha chiuso la tratta e programmato una serie di interventi urgenti che saranno conclusi entro lunedì 2 dicembre quando i treni riprenderanno le corse.

Saranno circa 40 i tecnici di Rfi e dell’impresa appaltatrice impegnati nei lavori di ripristino. Gli interventi prevedono la ricostruzione di tratti di rilevato ferroviario pesantemente erosi dalla piena di due giorni fa. Nello specifico saranno ripristinate e rafforzate le opere di difesa dei binari - muri di contenimento - rispetto ai due corsi d’acqua che corrono paralleli alla linea ferroviaria lambendola per lunghi tratti.

Durante lo svolgimento dei lavori sarà attivo un servizio sostitutivo con autobus tra le stazioni di Sassari e Ozieri-Chilivani. Bus anche per due collegamenti: Sassari-Olbia delle 11.20 e Olbia-Sassari delle 13.33. I bus, il cui tempo di percorrenza potrà variare in base alle condizioni del traffico stradale, partiranno dai piazzali antistanti le stazioni, ad eccezione di Ploaghe, dove partiranno dal distributore di carburante situato circa 200 metri prima della stazione.

È stata riaperta ieri mattina alle 10.30 invece, dopo un giorno di chiusura, la linea ferroviaria tra Sassari e Alghero gestita dall’Arst. La tratta era stata chiusa lunedì per precauzione a causa della pioggia torrenziale che aveva allagato i binari. E sempre ieri è stato riaperta al traffico anche la complanare della Statale 131 all’altezza delle gallerie di Chighizzu e la Statale 128 bis, ma restano chiuse al traffico la provinciale 127 “dell’Anglona” tra Nulvi e Osilo, lo scorrimento veloce Sassari-Tempio dal bivio per Laerru e la Alghero-Bosa dove domenica mattina si è verificata la caduta di grossi massi.

Ieri per tutta la giornata i vigili del fuoco del comando provinciale di Sassari hanno proseguito il lavoro di messa in sicurezza della zone maggiormente colpite dalla piena di lunedì mattina. In alcune zone si è reso necessario anche l'intervento del nucleo sommozzatori e del nucleo nautico degli uomini del 115 per recuperare tronchi di alberi e detriti di vario genere trasportati dalle acque dei fiumi. In via Fancello dove un albero di oltre 15 metri è franato prima su un palazzo e poi sulla strada fortunatamente senza fare vittime, i residenti attendono che qualcuno porti via i tronchi rimasti in parte sull’asfalto e in parte nei cortili dei palazzi. «Non sappiamo se debba occuparsene il Comune o il condominio proprietario dell’albero crollato – spiega un’abitante della palazzina di via Principessa Iolanda che ha subìto i danni alla cancellata del cortile – ma è bene che qualcuno intervenga in fretta. Quei tronchi in mezzo alla strada rappresentano un pericolo per i passanti e per le auto che svoltano da via Principessa Iolanda».

Passata la piena resta la rabbia anche tra i commercianti di Predda Niedda che ormai da anni – quando piove un po’ più del solito – devono fare i conti con le bizze del rio Calamasciu. È successo anche questa volta, ma chi lavora nelle attività che si affacciano sul grande piazzale dell’Eurospin ormai ha perso la pazienza. «Erano stati stanziati un milione e 900mila euro – spiega un commerciante che ha un’attività a Predda Niedda – per la messa in sicurezza del Rio Calamasciu, ma non è mai stato fatto niente». E a puntare il dito contro l’amministrazione è proprio il proprietario del piazzale che puntualmente si trasforma in un lago. «La manutenzione da parte nostra non manca mai – spiega il titolare di Eurospin Giuseppe Mura – ma gli allagamenti continuano. Dopo una nostra causa il Comune ha ricevuto un’ingiunzione per mettere in sicurezza il rio Calamasciu, ma non è stato fatto niente. Noi avremmo anche potuto chiedere un risarcimento, ma ci interessa solo che il problema venga risolto una volta per tutte».

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