Agitamus, i limiti sono opportunità
All’IC1 l’evento conclusivo del progetto su disabilità, inclusione e gioco
03 dicembre 2019
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PORTO TORRES. Una sala Canu gremita come non mai, con tantissimi studenti dell’IC1, ha fatto da splendida cornice all’evento conclusivo del Progetto Agitamus. Caterina Branca, che l’ha seguito in veste di psicologa, ha introdotto la manifestazione rilevando come «Agitamus costringe i partecipanti a mettersi in gioco. Nel percorso gli alunni hanno ascoltato le storie degli atleti con disabilità che sono servite loro e agli insegnanti a riflettere e mettersi in gioco».
Sono seguiti gli interventi del sindaco Sean Wheleer, del rappresentante dell’IC1 Alessandro Pinna, di Paolo Poddighe e Angelo Vitiello del Cip, di Danilo Russu delegato regionale Finp e di Manolo Cattari, lo psicologo che ha sottolineato il tema delle barriere architettoniche e rimarcato il ruolo di Agitamus come stimolo per una riflessione sull’empatia, il non sentirsi accettati, la consapevolezza delle proprie difficoltà e il coraggio di trasformare i limiti in opportunità. Poi sono intervenuti Edoardo Canu tecnico del Progetto AlbatroSS e tre atleti che hanno parlato della propria esperienza, quindi i ragazzi della III F del Brunelleschi seguiti dalle docenti Agnese Tirotto e Patrizia Pirino, i quali hanno parlato degli incontri avuti con gli atleti Gavino Piras e Giovanni Marongiu di AlbatroSS, Salvatore Cocco e Giuseppe Scanu della Tigers Cagliari, squadra di baseball non vedenti, e Bruno Falchi e Sofyane Mehiaoui del GSD Basket in Carrozzina, oltre ad evidenziare tutta una serie di barriere architettoniche presenti a Porto Torres. Infine i bimbi della V A del Dessì con le docenti Manuela Manunta e Alessia Giua con la consegna di un cartello sull’accessibilità da loro creato agli assessori Rosella Nuvoli e Mara Rassu.
Emanuele Fancellu
Sono seguiti gli interventi del sindaco Sean Wheleer, del rappresentante dell’IC1 Alessandro Pinna, di Paolo Poddighe e Angelo Vitiello del Cip, di Danilo Russu delegato regionale Finp e di Manolo Cattari, lo psicologo che ha sottolineato il tema delle barriere architettoniche e rimarcato il ruolo di Agitamus come stimolo per una riflessione sull’empatia, il non sentirsi accettati, la consapevolezza delle proprie difficoltà e il coraggio di trasformare i limiti in opportunità. Poi sono intervenuti Edoardo Canu tecnico del Progetto AlbatroSS e tre atleti che hanno parlato della propria esperienza, quindi i ragazzi della III F del Brunelleschi seguiti dalle docenti Agnese Tirotto e Patrizia Pirino, i quali hanno parlato degli incontri avuti con gli atleti Gavino Piras e Giovanni Marongiu di AlbatroSS, Salvatore Cocco e Giuseppe Scanu della Tigers Cagliari, squadra di baseball non vedenti, e Bruno Falchi e Sofyane Mehiaoui del GSD Basket in Carrozzina, oltre ad evidenziare tutta una serie di barriere architettoniche presenti a Porto Torres. Infine i bimbi della V A del Dessì con le docenti Manuela Manunta e Alessia Giua con la consegna di un cartello sull’accessibilità da loro creato agli assessori Rosella Nuvoli e Mara Rassu.
Emanuele Fancellu
