La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Le foglie sulla strada e i folti ciuffi d’erba verdissima sono un’eredità dell’autunno e, anzi, tra le cose esteticamente migliori degli 800 metri che costituiscono il percorso stradale e ciclabile oltre il marciapiede della cosiddetta “bretella” che collega la rotatoria di viale delle Vigne prospiciente la cittadella sportiva e l’altra situata sulla litoranea. In mezzo, appunto, 800 metri alquanto trascurati. Il manto stradale è in condizioni pietose, quando piove si creano larghe pozzanghere, qualche tombino per lo scolo dell’acqua è da sistemare meglio, mentre sul lato della cittadella sportiva lo spigolo del marciapiede tra la bretella e via Falcone-Borsellino è da diversi mesi semidistrutto senza che nessuno abbia pensato di ripristinarlo. Dalla strada al marciapiede, quello che precede la “ciclabile”, sconnesso in più punti, con piccoli dossi fastidiosi specie per i passeggini e le carrozzine, in altri con pavimentazione totalmente assente. Oltre, la parte di ciclabile vera e propria, l’asfalto è tanto abraso da far preferire la corsa sul marciapiede o la strada ai ciclisti, sul lato dov’è posizionato lo scolo dell’acqua sono innumerevoli le bottiglie in plastica, i resti di buste che, trasportati dal vento, vanno a concentrarsi nei campi vicini. Lungo lo zig zag della scalinata che introduce a Serra li pozzi e sulla parete tra le abitazioni e la ciclabile l’erba cresce rigogliosa ed è certo una vista migliore della terra nuda o, seminascosti dal muretto, di un secchio in latta, delle onduline e di qualche busta d’immondizia che da mesi stazionano indisturbati. Qualche cestino porta-rifiuti leverebbe ai maleducati ogni scusa, qualche centinaio di euro renderebbe certo più decoroso il tutto.

Emanuele Fancellu