La Nuova Sardegna

Sassari

Sarà convivenza forzata per la regina e lo studioso

di Emidio Muroni
Sarà convivenza forzata per la regina e lo studioso

Il caso Bonorva: in via Margherita di Savoia uno slargo sarà intitolato a Tetti Compromesso in prefettura con il soprintendente ma il sindaco annuncia ricorso  

05 dicembre 2019
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BoNORVA. La via Regina Margherita, almeno per ora, in attesa di future decisioni, dovrà lasciare uno spazio al “Largo Virgilio Tetti”. È il frutto di un compromesso raggiunto, con molta fatica e in via provvisoria, al termine di un incontro fra il prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro, il soprintendente archeologico Bruno Billeci e il sindaco Massimo D’Agostino.

La rimozione della denominazione della via Regina Margherita di Savoia per sostituirla con quella intitolata al bonorvese Virgilio Tetti, uomo di cultura ed ingegno, illustre studioso e professore, autore di eccezionali scoperte nello studio della storia, dell'archeologia, dei costumi e tradizioni del suo paese e della Sardegna, era stata deliberata all’unanimità dal consiglio comunale ed approvata da tutta la popolazione.

Dopo qualche mese, però, era arrivato il diniego del soprintendente Billeci che per il suo parere si è avvalso del dettato del Regio decreto n. 1158 del 1923, firmato, quasi un secolo fa, da Vittorio Emanuele III. Le motivazioni addotte non hanno convinto l’amministrazione, né i cittadini, numerosi sindaci, la stessa Anci e vari esponenti di diversa estrazione politica che, pacificamente, hanno manifestato la loro contrarietà e chiesto che siano percorse tutte le strade per rispettare la volontà del paese.

Intanto c’è da dire che in altri centri, in casi simili la sostituzione è avvenuta senza intoppi, come ad esempio a Sassari dove un tratto dei corso Margherita di Savoia è diventato Corso Francesco Cossiga. La popolazione perciò s’interroga sul perché del diniepgo da parte della Soprintendenza. Sui social è stata evidenziata anche l’incongruità, a complemento della giustificazione del diniego, di una forte amicizia della regina con i Villamarina, per la presenza della contessa Maria Cristina Villamarina Pes, come sua dama d'onore, ma il rapporto non impedì lo scippo dei terreni di Perfugas che fu all’origine di una serie di fatti delittuosi.

L’amministrazione comunale, ha intanto diffuso un comunicato e ricordato che «intende presentare formale ricorso gerarchico nei confronti della decisione assunta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici. Nel rispetto del ruolo di ognuno l'amministrazione intende portare all'attenzione dello staff del Ministro ai Beni Culturali le proprie argomentazioni rispetto a un diniego i cui contenuti sembrerebbero davvero anomali e meritevoli della protesta. Nei prossimi giorni, sarà dato inoltre incarico ad un legale amministrativista di valutare l'opportunità di proporre, in alternativa o contestualmente, un ricorso al Tar».

Intanto si muovono anche diversi Comuni che intendono costituire un comitato che dovrebbe «coinvolgere i parlamentari sardi per la proposta di un disegno di legge che abolisca il parere della Soprintendenza nelle decisioni delle amministrazioni locali di mutare le singole vie, nelle more, naturalmente, di opportuna regolamentazione delle modalità con cui accedere a questa possibilità».

Nel frattempo diversi movimenti e semplici cittadini si stanno preparando per far sentire democraticamente la voce del dissenso, rispetto a un atto che ritengono non corretto, né adeguato ai nostri tempi.

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