La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, a tre giovani spose la dote di San Nicola

di Antonio Meloni
Sassari, a tre giovani spose la dote di San Nicola

La fortuna quest’anno bacia le parrocchie di Caniga, Sacro Cuore e del Duomo Alle ragazze vincitrici vanno 5500 euro, le altre hanno ricevuto 1150 euro  

08 dicembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La fortuna quest’anno bacia tre spose delle parrocchie di San Domenico di Caniga, del Sacro Cuore e di San Nicola alle quali andranno rispettivamente 5500 euro, mentre le spose non estratte beneficeranno comunque di 1150 euro e di un set di capi di corredo.

È la dote di San Nicola una bella tradizione che a Sassari fa da preludio alle festività natalizie, ma ricorda anche che la generosità e il senso di cooperazione fanno parte integrante della storia di una città sempre sensibile alla cultura della mano tesa.

L’estrazione è avvenuta ieri in una Cattedrale gremita al termine della solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo Gian Franco Saba affiancato dal Capitolo presenti, fra gli altri, il sindaco Gian Vittorio Campus, il prefetto Maria Luisa D’Alessandro e il presidente del consiglio regionale Michele Pais.

A dare lettura dell’estrazione ha pensato monsignor Marco Carta che per la prima volta, da parroco di San Nicola, ha fatto il punto sui fondi raccolti quest’anno grazie alla generosità del Comune (12 mila euro), della Fondazione Righi (6 mila), della Fondazione accademia casa di popoli culture e religioni (2 mila), della parrocchia di Cristo Redentore (200), di privati (300) e altri ancora (250 euro) per un totale complessivo di 20 mila 592 euro, cifra nettamente superiore a quella dell’anno scorso, quando erano stati raccolti 18.800 euro.

Otto le parrocchie iscritte quest’anno: San Nicola, San Gavino di Bancali, Santa Maria di Pisa, San Giuseppe, Nostra Signora del Latte Dolce, il Sacro Cuore, San Domenico di Caniga e San Vincenzo De Paoli.

Come vuole la tradizione, il denaro andrà a beneficio di spose desiderose di coronare il sogno d’amore sull’altare, ma ostacolate da problemi di carattere economico.

Una pratica antica che, come ha ricordato il vescovo Gian Franco durante l’Omelia, affonda le radici nella vicenda di san Nicola «L’angelo buono che sentì un lamento e lo fece proprio». Un tema importante che si riallaccia al messaggio «Il bene interpella e rigenera» rivolto alla città, poco prima della celebrazione, nell’auditorium Giovanni Paolo II di largo Seminario.

«Lo stile della custodia tipico di San Nicola – ha proseguito infatti monsignor Saba – possa renderci capaci di credere nei progetti di redenzione perché chiudere gli occhi come i ciechi del Vangelo significa perdersi nei meandri dell’indifferenza».

«Sono felice di vedere tanta partecipazione – ha concluso il vescovo – non per la folla, ma perché vedo i figli di una grande famiglia e credo che ogni assenza sia segno di impoverimento».

La celebrazione solenne, accompagnata dal coro della Cattedrale e dal Coro di Usini, si è conclusa con un intervento del sindaco Gian Vittorio Campus che, dall’altare, ha voluto ringraziare gli operai dell’Enas, di Abbanoa, gli uomini della protezione civile, i barracelli e gli agenti della polizia locale per avere contribuito a lenire i disagi dei cittadini causati da un guasto alle condotte idriche.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative