Perfugas, una statuetta nuragica zoomorfa trovata a Predio Canopoli
Il sito archeologico si trova nel centro storico del paese e a pochi metri di distanza dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli
07 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA
PERFUGAS. Un nuovo reperto è emerso dal pozzo sacro Predio Canopoli. L’importante scoperta è stata propiziata dai lavori che hanno di recente interessato il sito archeologico che si trova nel cuore del tessuto urbano del paese, in pieno centro storico e a pochi metri di distanza dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli.
L’area del pozzo è stata sottoposta nel corso dell’anno a una serie di lavori di restauro e scavo che sono stati condotti grazie ai fondi ottenuti dall’amministrazione comunale. Lo stato di conservazione del monumento e la necessità di preservarlo hanno reso necessari gli ultimi interventi. A partire da gennaio sono stati avviati il monitoraggio microclimatico, un rilievo tridimensionale e la copertura del monumento. Durante lo scavo la scoperta: una piccola scultura con forma di animale, che potrebbe rivelarsi una tessera di grande importanza per conoscere meglio la civiltà nuragica. Il reperto è stato mostrato al pubblico in occasione di uno degli ultimi convegni del Map. Si tratta di una scultura a tutto tondo di un animale, cui manca la testa. Realizzata in calcare finemente lavorato, riproduce la sagoma di un quadrupede non ben identificabile, forse un toro o un cinghiale, con tanto di criniera, coda e sesso maschile ben definito. La scoperta è importante perché finora i ritrovamenti nell’ambito della scultura zoomorfa in pietra di età nuragica si erano limitati al ritrovamento di teste. I lavori sono stati eseguiti sotto la direzione scientifica dell’archeologa Nadia Canu della Soprintendenza. La direzione dei lavori è stata dell’architetto Gabriele Manca, il coordinamento dell’archeologo Franco Campus, l’esecuzione alla ditta Asuni, supportata dal personale della sede operativa di Perfugas della Soprintendenza.
Giuseppe Pulina
L’area del pozzo è stata sottoposta nel corso dell’anno a una serie di lavori di restauro e scavo che sono stati condotti grazie ai fondi ottenuti dall’amministrazione comunale. Lo stato di conservazione del monumento e la necessità di preservarlo hanno reso necessari gli ultimi interventi. A partire da gennaio sono stati avviati il monitoraggio microclimatico, un rilievo tridimensionale e la copertura del monumento. Durante lo scavo la scoperta: una piccola scultura con forma di animale, che potrebbe rivelarsi una tessera di grande importanza per conoscere meglio la civiltà nuragica. Il reperto è stato mostrato al pubblico in occasione di uno degli ultimi convegni del Map. Si tratta di una scultura a tutto tondo di un animale, cui manca la testa. Realizzata in calcare finemente lavorato, riproduce la sagoma di un quadrupede non ben identificabile, forse un toro o un cinghiale, con tanto di criniera, coda e sesso maschile ben definito. La scoperta è importante perché finora i ritrovamenti nell’ambito della scultura zoomorfa in pietra di età nuragica si erano limitati al ritrovamento di teste. I lavori sono stati eseguiti sotto la direzione scientifica dell’archeologa Nadia Canu della Soprintendenza. La direzione dei lavori è stata dell’architetto Gabriele Manca, il coordinamento dell’archeologo Franco Campus, l’esecuzione alla ditta Asuni, supportata dal personale della sede operativa di Perfugas della Soprintendenza.
Giuseppe Pulina