La Nuova Sardegna

Sassari

Bonorva, 240mila euro per restaurare la chiesa

di Emidio Muroni
Bonorva, 240mila euro per restaurare la chiesa

Aperto il cantiere per ripristinare la sicurezza della parrocchia “Maria Vergine” Accordo tra il Comune e la Cei, l’intervento dovrebbe durare circa sei mesi

09 dicembre 2019
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BONORVA. L’impresa Antonello Marruncheddu, di Bonorva, che ha vinto la gara d’appalto esperita dall'arcidiocesi di Sassari per il “restauro, consolidamento statico e l’adeguamento delle pertinenze della Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine”, nei giorni scorsi, ha predisposto il cantiere e recintato l’area interessata dai lavori. I cittadini, che ben conoscono la situazione di degrado, instabilità e pericolo di alcune componenti la struttura della parrocchiale, hanno accolto volentieri l’invito a spostarsi per le celebrazioni religiose nella chiesa intitolata a San Salvatore da Horta, in via San Francesco, in cima ad una collina che anticamente era chiamata “Sa punta ‘e su Calvariu”, gestita dai frati minori francescani.

Un piccolo sacrificio che, secondo quanto previsto nel progetto di restauro redatto dall’architetta Monica Ortu, dovrebbe durare circa sei mesi. I lavori sono frutto di un protocollo d’intesa firmato dal Comune, con il sindaco Massimo D’Agostino, dal direttore dell’ufficio Beni Culturali, monsignor Giancarlo Zichi, e dal parroco, don Gavino Sanna. L’importo dei lavori è previsto in 240mila euro, 168mila a carico della Conferenza episcopale italiana (Cei) e 72mila euro derivanti da un cofinanziamento del Comune. L’utilizzo di tali somme prevede la gestione esclusiva dell'arcidiocesi di Sassari, con procedimenti che esulano dall’applicabilità della legislazione italiana in materia di esecuzione d’opere pubbliche. Il progetto dei lavori, è stato approvato dalla Conferenza episcopale italiana e sottoposto alla Soprintendenza dei Beni culturali di Sassari, e, per la disciplina delle modalità tecniche operative, prevede la collaborazione tra il Comune di Bonorva e l'arcidiocesi di Sassari. Sarà un intervento che segue altri effettuati nel 1993, 1999 e 2009 che hanno riguardato opere di sistemazione interna ed esterna per il recupero delle condizioni di salubrità, rese insufficienti dalla presenza dì infiltrazioni umide, di sistemazione parziale del tetto e tinteggiatura degli interni, e di recupero delle condizioni di stabilità della torre campanaria. Viste le condizioni precarie di alcune componenti importanti, in particolare della copertura, che presentano lesioni piuttosto evidenti ed importanti che ne compromettono la stabilità e sono causa scatenante di importanti danni, anche all’interno e negli intonaci della chiesa, con l’intervento previsto si dovrebbe recupero un giusto utilizzo, sostanziale e funzionale, del complesso strutturale. La copertura sarà sostanzialmente rifatta secondo moderne tecnologie, con il parziale rifacimento dell’attuale struttura, in tegole, previa sistemazione e impermeabilizzazione della sottotegola e la realizzazione di nuove canalizzazioni per lo scarico delle acque meteoriche. L’edificio sacro, in stile gotico aragonese la cui costruzione ebbe inizio nel 1582 per concludersi nel 1606, dovrebbe essere così restituito alla comunità in condizioni di perfetta agibilità.

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