La Nuova Sardegna

Sassari

Scuola di Cardiologia, l’allarme resta massimo

Scuola di Cardiologia, l’allarme resta massimo

Interrogazioni in Regione e Comune sul rischio chiusura nonostante le rassicurazioni del rettore

11 dicembre 2019
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SASSARI. Non si placano le preoccupazioni legate al rischio di chiusura della scuola di specializzazione di Cardiologia. E, nonostante le rassicurazioni di rettore, direttore generale Aou e preside di Medicina, fioccano reazioni e richieste di chiarimenti.

L’ultima è una interrogazione presentata del capogruppo in Consiglio regionale dei Riformatori Aldo Salaris, e sottoscritta d a Michele Cossa, Giovanni Antonio Satta e Alfonso Marras, in cui chiede al presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Mario Nieddu: «Quali iniziative si intendono intraprendere per evitare la chiusura della scuola?».

Il problema riguarda i criteri di accreditamento per le scuole, che necessitano di essere collegati a una struttura a guida universitaria, e non ospedaliera come l’attuale reparto di Cardiologia. Guida riconfermata da Aou, che però si dice pronta, insieme al rettore, ad aprire una struttura ad hoc con direzione universitaria per sostenere la scuola.

Nell’attesa i Riformatori sottolineano che: «Il mantenimento della scuola di specializzazione è una priorità da salvaguardare così come indicato nel protocollo d’intesa tra Regione e aziende universitarie», e ritengono inoltre sia da potenziare la struttura ospedaliera con mezzi e personale, garantendo così ai pazienti di avere garantiti ed adeguati livelli di assistenza.

Sullo stesso tema, e più o meno sullo stesso tenore, la mozione presentata in Comune da Carla Fundoni, e firmata da tutto il gruppo Pd che, temendo che la scuola perda l’accreditamento per mancanza dei requisiti ministeriali, chiede a sindaco e giunta di mettere in campo tutte le azioni possibili per scongiurare questo rischio. Appello fatto anche dagli studenti del percorso biomedico del LIceo Azuni, che hanno mandato una lettera aperta al presidente della Regione Solinas . «Abbiamo fatto una scelta importante, che comporta un impegno aggiuntivo - scrivono gli allievi del liceo di via Rolando - perché crediamo fortemente che lavorare di più possa aiutarci a frequentare Medicina. Un progetto che rischia di infrangersi contro il depauperamento dei corsi di specializzazione che sta falcidiando l’università». Sul tema è tuttora in corso una raccolta firme promossa dagli studenti universitari e gli specializzandi che chiedono la trasformazione in struttura complessa con direzione universitaria del reparto: «unica soluzione – spiegano – per scongiurare la chiusura della scuola».

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