La Nuova Sardegna

Sassari

Valorizzare il Rio Mannu per un nuovo sviluppo

di Gavino Masia
Valorizzare il Rio Mannu per un nuovo sviluppo

Presentato il progetto del Pit fluviale: osservazioni entro trenta giorni Disponibili 460mila euro per gli espropri, il sogno della Scuola ambientale

13 dicembre 2019
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PORTO TORRES. Nelle casse dell’amministrazione comunale ci sono a disposizione 460mila euro per procedere agli espropri dei terreni coinvolti nell’area interessata dai lavori del progetto relativo al Pit fluviale. La conferma ieri mattina durante la presentazione pubblica delle opere di difesa idraulica dalle inondazioni del Rio Mannu - finanziate sedici anni fa dalla Regione con circa 6 milioni e 500mila euro - dove erano presenti il sindaco Sean Wheeler, gli assessori comunali, i progettisti, i funzionari del settore Ambiente della Regione e alcuni cittadini. La presentazione pubblica nella sala Filippo Canu rientra nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale - in attuazione delle delibere pubblicate nel 2017 dalla giunta regionale - e da ieri qualunque persona interessata avrà 30 giorni di tempo per presentare le eventuali osservazioni. Nei primi mesi del 2020 inizierà invece la fase operativa con gli espropri e il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori, che dovranno partire entro la fine del nuovo anno.

«Con questa presentazione si avvia a chiusura la procedura di Via – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Alessandro Derudas – e un lungo e minuzioso lavoro che ha coinvolto diversi professionisti: si gettano anche le basi per un successivo passo in avanti, che potrebbe attrarre un’altra linea di finanziamenti stimata in circa 12 milioni di euro».

Fasi progetto. La prima attività progettuale si è conclusa nel 2004 con la redazione del progetto preliminare inviato all’assessorato regionale ai Lavori pubblici e la conseguente firma dell’Accordo di programma per l’ottimizzazione del bando Pit SS1. Il piano di caratterizzazione, in quanto l’area ricade nel Sito di interesse nazionale, è stato invece trasmesso nel 2006 al ministero dell’Ambiente e successivamente modificato, su indicazioni dell’Arpas, nel febbraio 2008 e reso attuativo nel 2010. Le attività di campionamento e analisi sono state effettuate fra il 2001 e 2012 e i risultati validati da Arpas nel 2013. Nel corso della progettazione si sono dovuti adeguare criteri e parametri progettuali agli strumenti pianificatori esistenti in materia di rischio idrogeologico. Ossia il Piano di assetto idrogeologico, il Piano stralcio delle fasce fluviali e il Piano di gestione rischio alluvioni. Scuola internazionale dell’ambiente. Era prevista con l’amministrazione del sindaco Gilda Usai Cermelli nella terza fase del progetto Pit, come intervento per la fruizione delle risorse culturali. «Era previsto nel 2003 il restauro della sede della direzione ex Ferromin – ricorda Gilda Usai –, per ospitare la sede della Scuola internazionale dell’ambiente. I fondi per la ristrutturazione, come da accordi sottoscritti, dovevano essere messi a disposizione da Endesa Italia». In attesa del perfezionamento dell’accordo, che non si concretizzò mai, per due anni di seguito vennero organizzati master ambientali a livello internazionale nella storica scuola De Amicis. «Questo progetto è di fondamentale importanza per Porto Torres – ha sottolineato il sindaco Sean Wheeler –, servirà a mettere in sicurezza delle aree intorno al fiume e quindi preservare la serenità di tutti noi. Migliorerà anche l’aspetto paesaggistico con delle positive ricadute culturali per la nostra città».

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