Calcio Serie A
Al Simei di Milano in vetrina i viticoltori e la Greviera di Ozieri
OZIERI. Festeggiamenti in grande al Simei di Milano per il Premio Gallura, che ha tagliato il traguardo dei venticinque anni riunendo all’evento milanese, fiera mondiale dei produttori in campo...
14 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA
OZIERI. Festeggiamenti in grande al Simei di Milano per il Premio Gallura, che ha tagliato il traguardo dei venticinque anni riunendo all’evento milanese, fiera mondiale dei produttori in campo enologico, viticoltori di Ozieri, Luras, Berchidda, Bono e Benetutti.
Con loro anche tre vini espressione della Sardegna nel mondo – il Cannonau Randa di Mario Bacchitta di Dorgali, azienda nata ufficialmente quest’anno dopo alcune partecipazioni al Premio Gallura, il Cagnulari di Giovanna Chessa di Usini, il cui padre Luigi fu uno dei primi partecipati agli albori del Premio, e il Vermentino di Gallura Funtanaliras oro della cantina il Vermentino di Monti – e da Ozieri un formaggio davvero straordinario: la Greviera prodotta dal caseificio di Mario Piras, che si è abbinato splendidamente ai vini ricevendo il plauso dei gourmet che hanno avuto occasione di gustarlo.
Tra questi anche alcune redattrici della rivista Civiltà del Bere, una delle più importanti riviste del settore, alle quali è stato consegnato il Premio Gallura 2019.
La partecipazione del Premio ideato e curato dall’ozierese Giuliano Lenzini al Simei si pone nel solco della tradizione del Premio stesso, nato per valorizzare le piccole produzioni sarde e creare un circuito di scambio di idee ed esperienze tra produttori. «Il Premio – racconta Giuliano Lenzini – nacque nei tempi in cui venivano cedute le quote viticole alla Cee o in Toscana, dimezzando la nostra capacità produttiva. Ma anche grazie al Premio si riuscì a invertire questa tendenza, e si riscoprirono il piacere e i vantaggi di fare il vino. Da quel momento si è assistito a una crescita inarrestabile di aziende, molte delle quali hanno mosso i primi passi proprio al Premio Gallura», conclude con un pizzico di orgoglio Lenzini. (b.m.)
Con loro anche tre vini espressione della Sardegna nel mondo – il Cannonau Randa di Mario Bacchitta di Dorgali, azienda nata ufficialmente quest’anno dopo alcune partecipazioni al Premio Gallura, il Cagnulari di Giovanna Chessa di Usini, il cui padre Luigi fu uno dei primi partecipati agli albori del Premio, e il Vermentino di Gallura Funtanaliras oro della cantina il Vermentino di Monti – e da Ozieri un formaggio davvero straordinario: la Greviera prodotta dal caseificio di Mario Piras, che si è abbinato splendidamente ai vini ricevendo il plauso dei gourmet che hanno avuto occasione di gustarlo.
Tra questi anche alcune redattrici della rivista Civiltà del Bere, una delle più importanti riviste del settore, alle quali è stato consegnato il Premio Gallura 2019.
La partecipazione del Premio ideato e curato dall’ozierese Giuliano Lenzini al Simei si pone nel solco della tradizione del Premio stesso, nato per valorizzare le piccole produzioni sarde e creare un circuito di scambio di idee ed esperienze tra produttori. «Il Premio – racconta Giuliano Lenzini – nacque nei tempi in cui venivano cedute le quote viticole alla Cee o in Toscana, dimezzando la nostra capacità produttiva. Ma anche grazie al Premio si riuscì a invertire questa tendenza, e si riscoprirono il piacere e i vantaggi di fare il vino. Da quel momento si è assistito a una crescita inarrestabile di aziende, molte delle quali hanno mosso i primi passi proprio al Premio Gallura», conclude con un pizzico di orgoglio Lenzini. (b.m.)
