La Nuova Sardegna

Sassari

“Gay” a un avvocato, a giudizio

di Nadia Cossu
 “Gay” a un avvocato, a giudizio

Il titolare del locale Enjoy ripreso dalle telecamere mentre incide la scritta nella targa dello studio

20 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Poco più di quattro minuti per sfregiare con una chiave, o forse un cacciavite, la targa in ottone dello studio dell’avvocato Roberto Risi, in via Roma, di fronte al tribunale. Una croce incisa sulla scritta “studio legale”, una doppia sottolineatura e poi la parola “Gay” sotto il nome del professionista, ripassata più volte. Senza fretta e avendo solo cura di simulare uno sguardo al display del cellulare non appena i fari delle macchine illuminano il marciapiede.

Sono le sei del mattino del 13 aprile e una telecamera inquadra perfettamente il volto dell’autore: si tratta di Marcello Mannu, imprenditore originario di Ossi e titolare, insieme a un fratello e a una sorella, di tre dei più gettonati locali di Sassari. Lui, in particolare gestisce l’Enjoy, a pochi metri dallo studio di Risi. Ossia lo stesso locale finito di recente al centro di una grossa polemica per una presunta aggressione omofoba che si sarebbe verificata al suo interno.

Il video finisce nelle mani della Procura della Repubblica che, una volta identificato il responsabile, ha disposto nei suoi confronti la citazione diretta a giudizio. L’apertura del processo è stata fissata per il prossimo 12 marzo. Davanti al giudice monocratico Sergio De Luca, Mannu (assistito dall’avvocato Ivano Iai) dovrà difendersi dalle accuse di danneggiamento e diffamazione.

Potrebbe essere una “normale” notizia di cronaca se non fosse che il protagonista è un giovane di 27 anni che, proprio in occasione di quella famosa vicenda che aveva interessato il suo locale, si era difeso con forza dall’accusa di omofobia che gli era stata rivolta da più parti. Era successo che due ragazzi gay, lo scorso settembre, avevano denunciato sui social di esser stati avvicinati – mentre si baciavano nel privè dell’Enjoy – da un ragazzo etero che li avrebbe minacciati: «Niente contro i froci – la frase incriminata – ma alla mia ragazza queste cose fanno schifo. Fatele a casa vostra o vi taglio la gola». La coppia gay aveva aggiunto che i gestori del locale, informati dell’accaduto, avevano «minimizzato, senza intervenire». E Marcello Mannu aveva replicato così: «Essere definito in questa maniera, essendo io stesso omosessuale e gestendo un locale frequentatissimo dalla comunità gay, francamente mi fa sorridere».

Dopo qualche mese, però, è proprio lui a scrivere la parola “Gay” in una via pubblica prendendo di mira un affermato professionista. «In questo momento – dichiara il legale difensore Ivano Iai – vorremmo che gli animi si rasserenassero. È stato commesso un errore e vogliamo rimediare offrendo le scuse pubbliche all’avvocato Risi e una somma che possa risarcire il danno materiale patito».

In Primo Piano
Il dossier

Intimidazioni agli amministratori: nell’isola casi aumentati del 20 per cento

di Andrea Massidda
Le nostre iniziative