La Nuova Sardegna

Sassari

Fucilata contro la casa del vice sindaco

di Elena Corveddu
Fucilata contro la casa del vice sindaco

Illorai, colpita l’abitazione di campagna di Raimondo Pitzolu. La solidarietà del presidente dell’Anci Sardegna

27 dicembre 2019
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ILLORAI. Una fucilata per lanciare un messaggio e allo stesso tempo inquinare con la paura giornate che dovrebbero scorrere all’insegna della serenità. Non è stata una vigilia di Natale tranquilla quella che Illorai ha dovuto vivere all’indomani dell’intimidazione contro Raimondo Pitzolu, vicesindaco con delega all’Agricoltura. Qualcuno ha esploso una fucilata contro la casa di campagna dell’amministratore locale, in carica da meno di un anno nella giunta guidata dal primo sindaco leghista dell’isola. Il pesante avvertimento è stato scoperto nella prime ore del 24 dicembre e potrebbe essere stato messo a segno nella notte precedente. Il grave atto ed è stato interpretato come un chiaro segnale di minaccia da una piccola comunità che, ancora una volta, deve fare i conti con un attentato nei confronti di un amministratore locale.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando di Bono che hanno avviato le indagini e al momento non escludono alcuna ipotesi. Sull’accaduto, il vice sindaco Pitzolu sceglie di rimanere in silenzio, così come il sindaco Titino Cau. Al vice sindaco sono arrivate numerose manifestazioni di solidarietà dalla intera comunità e dal mondo delle istituzioni.

Dure le parole del presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana che condannato con fermezza l’episodio e ha manifestato al vicesindaco «la solidarietà di tutti i sindaci e amministratori dell'Isola». «Premesso che ogni intimidazione ha una sua genesi e ha necessità proprie di indagine da parte delle forze dell’ordine, a cui confermiamo la vicinanza e di cui abbiamo grande fiducia – ha detto il portavoce degli amministratori locali –, ma l’atto contro il vicesindaco di Illorai - se fosse confermata una relazione con l’attività di pubblico amministratore si innesterebbe in una più complessiva situazione sarda nella quale gli attentati e le intimidazioni nei confronti di sindaci, assessori, consiglieri e dipendenti comunali sono la regola e non l’eccezione». «La nostra attenzione si fa ancora più meticolosa quando questi fatti avvengono in aree determinate come il Goceano – ha aggiunto Deiana – nelle quali, dall’inizio degli anni duemila, si sono verificati episodi gravissimi: pensiamo solo al barbaro assassinio del padre del sindaco di Burgos o alla bomba contro la casa del sindaco di Bultei che non ha fatto vittime solo per un caso fortuito. Anci Sardegna continua a chiedere, inascoltata, il rafforzamento dei presidi delle forze dell’ordine che, in Goceano, hanno subito un duro colpo con la chiusura di importanti presidi dei Carabinieri».

L’elenco di intimidazioni e minacce in questi ultimi anni è lungo: Illorai, Bultei, Benetutti, Burgos ed Esporlatu dove sindaci e amministratori cercano di lavorare con pace e civiltà. «Serve che lo Stato e la Regione – ha concluso Deiana - investano imponenti risorse in istruzione, cultura, cultura della legalità, politiche giovanili e della famiglia e lavoro. Un programma decennale che, partendo da questi luoghi, sia esteso a tutte le aree interne della Sardegna, quelle che più delle altre soffrono dello spopolamento, della desertificazione umana, civile e politica. Nel 2020 in Sardegna ci sarà la tornata amministrativa più imponente per i comuni sardi: chi si candiderà sappia, fin da ora, che oltre alle normali incombenze amministrative dovrà combattere contro nemici che vivono e lavorano agiscono nell’ombra».

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