La Nuova Sardegna

Sassari

A Capodanno si brinda con il frizzante “Redà”

di Barbara Mastino
A Capodanno si brinda con il frizzante “Redà”

Lo spumante prodotto dal Redagliadu, l’antico vitigno ozierese recuperato  Migliaia di bottiglie sulle tavole grazie a una scommessa vinta da “Alvarega”

31 dicembre 2019
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OZIERI. Non solo dolci, pane e piatti tipici sulle tavole del Capodanno a Ozieri, ma anche uno spumante autoctono ideale per brindare alle cerimonie e alle feste di fine anno. È il Redà, prodotto con le uve dell’antico vitigno del Redagliadu, molto coltivato in passato, poi quasi del tutto dimenticato e di recente riscoperto dall’associazione Alvarega, già nota perché alcuni anni fa riscoprì l’antico vitigno omonimo che ora è iscritto nel registro nazionale. Riscoprire anche il Redagliadu è stata l’ulteriore sfida che il sodalizio ha voluto affrontare. Anche questo vitigno era stato soppiantato da altre varietà più generose e facili da coltivare. Ciò perché ha un carattere tardivo (“retardadu”, appunto) e si vendemmia tra la fine di ottobre e i primi di novembre. Una vite di quarta epoca, come si dice in gergo, quindi un’uva “difficile” da portare avanti, perché maggiormente esposta al maltempo, e quindi ancora più difficile da trattare.

Ecco quindi la scommessa lanciata, e vinta, dall’associazione Alvarega: spumantizzare il Redagliadu, prima anticipandone la raccolta e quindi creare, con l’uva più giovane del previsto, un vino frizzante in tutti i sensi, amabile, e che oltretutto costituisce quasi un unicum in Sardegna dove la maggior parte degli spumanti sono prodotti da uve Vermentino e Malvasia. «I risultati sono stati da subito sorprendenti – spiegano da Alvarega – e anche la valutazione dei sommelier più importanti in Sardegna ha avuto riscontri molto incoraggianti».

A poco a poco, da otto anni a questa parte, la produzione è cresciuta, e ora si producono diverse migliaia di bottiglie che stanno trovando posto sulle tavole non solo delle case e dei ristoranti ozieresi ma anche in quelle dei locali delle zone di Olbia, Cagliari e Sassari. Il frizzante dry Redà si sta conquistando un posto nel novero delle tipicità di Ozieri – in quanto inserito fra le produzioni tipiche eseguite con metodo ancestrale – affiancandosi tra i vini al Nobile Tola dell’Alvarega e agli altri prodotti che portano il nome di Ozieri nel panorama enogastronomico: il pane spianata, la greviera di latte vaccino, il sospiro. Un altro fiore all’occhiello per l’agricoltura locale e l’auspicio è che la coltivazione del Redagliadu abbia un incremento da questo nuovo sbocco dato dalla spumantizzazione delle uve.

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