La Nuova Sardegna

Sassari

«Ho ereditato un disastro con noi la città ripartirà»

di Giovanni Bua
«Ho ereditato un disastro con noi la città ripartirà»

Il sindaco e la giunta fanno un bilancio dopo i primi sei mesi di consiliatura «Ztl, Sirio, commercio, strade e posteggi: tanti i progetti in campo per il rilancio»

31 dicembre 2019
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SASSARI. Sirio e Ztl, strade e palazzetto, macchina amministrativa e rapporto con i cittadini, dehors e ciclabili, eredità disastrosa e progetti per il futuro. Due ore fitte di botta e risposta, tutta la giunta schierata al suo fianco, insieme al presidente del consiglio comunale Maurilio Murru («e prima che qualcuno si lanci, l’ho fatto solo per dimostrare che giunta e consiglio lavorano uniti per lo stesso obiettivo»), tutti i temi caldi almeno toccati. Ha voglia di raccontare la “sua” Sassari il sindaco Campus, e di calare un po’ delle carte che per i primi mesi di mandato ha tenuto coperte, tra non poche polemiche e più di una tensione. Affianco a lui il suo vice Gianfranco Meazza, e gli assessori Rosanna Arru, Antonella Lugliè, Nicola Lucchi, Maria Francesca Masala, Antonello Sassu e Carlo Sardara (con Maria Alessandra Corda e Gabriele Mulas assenti giustificati).

L’eredità. Un incontro che si apre con un’impietosa analisi di quanto a Palazzo Ducale ha trovato. «Ringrazio Anna Sanna – sottolinea Campus – per come nel 2000 aveva lasciato la macchina amministrativa. Pronta a funzionare. Purtroppo questa volta non è andata così. Ho trovato problemi enormi da gestire, e tante brutte sorprese che ci hanno messo di fronte a scelte difficili. Sul centro intermodale, con le bonifiche finanziate solo per un terzo e la Regione pronta a revocare i fondi, sul Palazzetto, con 4 milioni in cassa a fronte di un progetto che ne richiede 10. Una macchina a cui dobbiamo aggiungere 5 dirigenti, con hardware e software non aggiornati da 15 anni, demotivata e dunque poco produttiva. Da qui siamo partiti e, nonostante questo, abbiamo provato a fare le prime cose: nuovi pc e router, un nuovo sito all’avanguardia dato in uso gratuitamente dal Comune di Cagliari. Risparmi ma anche investimenti. E, finalmente, motivazioni».

Bilancio. Prima emergenza: trovare i soldi. E qui molti meriti vanno a Carlo Sardara: «Che – sottolinea Campus– ha rivoltato il bilancio come un calzino, e ha fatto saltare fuori, chiaramente con la partecipazione di tutti i settori, 2 milioni recuperati dal riordino della spesa corrente e i fondi non impiegati di progetti già conclusi. Parliamo del Por 2000-2006, del piano di riqualificazione urbana del 2000. Soldi fermi da oltre un decennio che stavano per riprenderci, e che invece abbiamo usato per rifare le alberate cittadine, per i primi interventi di messa in sicurezza delle scuole, per le strade, per le quali, per inciso, servirebbero oltre 6 milioni che sarà una vera impresa trovare».

Saba. A questi si aggiungono un altro milione e 800mila euro recuperati dalla Saba, sia per un “confronto” sui canoni dal 2012 al 2018, sia per alcune poste relative ai posteggi interrati mai riscosse. Saba che «deve per convenzione – continua il sindaco – realizzare un altro posteggio interrato. E noi non lo dimentichiamo. Un posteggio scambiatore indispensabile per rivitalizzare il centro storico».

Ztl. E, parlando di centro storico, si arriva alla Ztl. «Abbiamo azzerato – continua Campus – un sistema che non funzionava. Su certe cose, come l’apertura della città ottocentesca, non torneremo indietro. I volumi di affari, in pochi mesi, sono triplicati. E, per la zona commerciale, funzionano le aree pedonali, a tema e a progetto. Per la città murata siamo pronti a implementare la nuova Ztl, che lascerà aperte arterie di attraversamento, e cercherà di eliminare il “traffico parassita” nelle zone residenziali».

Dehors. E, restando sul commercio, inevitabile una domanda sul nuovo regolamento dei dehors, i “gazebi” all’aperto dei locali sui quali la giunta ha dato un deciso e contestato giro di vite nei mesi scorsi, e per il quali si attende un nuovo regolamento, nelle mani dell’assessore Lucchi. «Ci stiamo lavorando – spiegano sindaco e assessore – in un’ottica di dialogo e giustizia. Se si occupa il suolo pubblico è giusto che si paghi con “costi commerciali”. Se si occupa un posteggio a pagamento è giusto che ci sia una fattispecie specifica, perché quel posteggio saltato scarica i suoi costi sulla collettività, con adeguamenti insopportabili di tariffe. Nessuno vuole mortificare il commercio, ma serve ordine, decoro e giusta condivisione dei costi. Il regolamento sarà articolato, e vedrà la luce entro pasqua».



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