La Nuova Sardegna

Sassari

Strada ancora chiusa dopo il crollo

di Barbara Mastino

A Ozieri via Cocco è intransitabile da oltre un mese: disagi per gli abitanti del centro storico

02 gennaio 2020
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OZIERI. È passato ben più di un mese dal crollo delle pareti esterne di una vecchia casa di via Gavino Cocco, ma la strada – un’arteria incastonata nel centro storico e collegamento tra la parte alta e bassa della città – è ancora chiusa al traffico. I cittadini si lamentano, a ragione, perché la mancata possibilità di transitare in automobile in via Gavino Cocco obbliga a lunghissimi giri intorno al centro storico, ma sebbene l’amministrazione assicuri di essersi attivata da subito per risolvere il problema ancora non se ne vede la fine.

L’ immobile dove è avvenuto il crollo è di proprietà privata, ed è uno di quelli rimasti fuori dal progetto di rivitalizzazione del centro storico inserita nel nuovo piano urbanistico, che prevede l’acquisizione e la demolizione di antiche abitazioni per creare spazi di verde pubblico, parcheggi, piccoli spazi con panchine: un progetto del valore di 120mila euro che però è ancora fermo per le solite questioni burocratiche. Per quanto riguarda la casetta di via Gavino Cocco, invece, il Comune in qualche modo sarà costretto a intervenire direttamente e subito, ma al momento l’unica cosa fattibile, e che è stata fatta, è la chiusura del traffico in attesa della rimozione delle macerie e della messa in sicurezza. «Subito dopo il crollo, la prima cosa che abbiamo fatto è stata vietare il transito nella via (il 30 novembre, giornata di cantine aperte, era stato istituito un passaggio di transito in via Limbara, ndc) – spiega l’assessore all’Urbanistica Matteo Taras – e a stretto giro è stata rivolta un’intimazione bonaria al proprietario chiedendogli di provvedere alla demolizione delle pareti pericolanti e al ritiro delle macerie. Il tutto suffragato da verbali di vigili del fuoco e Ats che accertavano la pericolosità della situazione. Adesso che i tempi burocratici sono trascorsi e che non si è provveduto a rispondere alla richiesta, toccherà al Comune provvedere, rivalendosi in seguito sul proprietario. Dopo le feste contiamo di procedere quanto prima, di modo da poter riaprire il transito in via Gavino Cocco il prima possibile».

La rimozione delle macerie e soprattutto la messa in sicurezza avranno un costo ingente, ma l’urgenza di riaprire la strada al transito è ancora maggiore. Il tutto nelle more della attuazione del piano particolareggiato, che comprende già una lunga serie di vecchi immobili – ruderi, come quelli crollato in via Gavino Cocco – che i proprietari hanno ceduto generosamente al Comune, liberandosi così degli oneri delle tasse e di future preoccupazioni che sarebbero nate qualora, come è accaduto, gli immobili pericolanti avessero ceduto.

Dalla ricognizione effettuata dall’ufficio tecnico ne sono risultati molti altri che però i proprietari non hanno voluto (o potuto) cedere, e in alcuni casi, soprattutto nei giorni di forti piogge come quelli che si sono avuti negli ultimi mesi dell’anno, qualche pericolo si è temuto. Senza contare che in alcuni casi (uno proprio nei pressi di via Gavino Cocco) ci sono delle case abbandonate che sono diventate ricettacolo di immondizia e tane per topi e uccelli, con tutti i conseguenti problemi in termini igienico sanitari.

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