La Nuova Sardegna

Sassari

Bonorva piange il “suo” comunista Antonio Faedda

Bonorva piange il “suo” comunista Antonio Faedda

BONORVA. Venerdì è scomparso, all’età di 94anni, Antonio Faedda (nella foto), da tutti conosciuto con l’affettuoso nomignolo di “Cattolaju”. Con lui scompare una delle figure più rappresentative...

05 gennaio 2020
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BONORVA. Venerdì è scomparso, all’età di 94anni, Antonio Faedda (nella foto), da tutti conosciuto con l’affettuoso nomignolo di “Cattolaju”. Con lui scompare una delle figure più rappresentative dello zoccolo duro della vecchia generazione dei comunisti di Bonorva. Un piccolo ma grande politico di paese che aveva maturato con grande passione e sincerità le sue convinzioni fin da quando, appena ventenne, aderì al Partito Comunista Italiano, del quale divenne un attivista generoso e instancabile. Come tanti giovani del paese era emigrato a Ivrea, dove aveva trovato occupazione nella Olivetti e dedicato i momenti liberi per coltivare a fianco di importanti rappresentanti del partito la sua cultura politica e di base. Alla fine degli anni Settanta, rientrato in paese insieme alla propria compagna di vita, Peppa Masia, continuò l’impegno politico con la speranza che «servisse a migliorare le condizioni economiche e sociali del “popolo”, dei tanti che faticavano a mettere insieme quanto serviva per campare la famiglia». Riprese subito a occuparsi di politica, dei problemi concreti della gente, e in particolare dei più poveri e bisognosi, lavorando all’interno della Cgil e del partito. «In paese – ha ricordato l’ex sindaco Giammario Senes – era considerato l’ultimo di una generazione di comunisti e molti gli devono dire grazie per la testimonianza, l’esempio e la semplicità che ha saputo trasmettere». Nel 1985 fu eletto consigliere comunale. Nel 1986 fu rieletto ed entrò in maggioranza con il sindaco Mimmino Deriu. Nel 1990 fece parte, come assessore, della maggioranza Dc-Psi, guidata da Francesco Bichiri e rimase in consiglio fino al 1992. Non finì però il dialogo con la gente, con il noto carico di altruismo e la sua generosità. (emidio muroni)

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