La Nuova Sardegna

Sassari

Tante vertenze aperte ma mancano le risposte

di Gianni Bazzoni
Tante vertenze aperte ma mancano le risposte

Il nodo dell’energia e il silenzio sulla chimica verde, bonifiche al rallentatore La nota lieta del Policlinico, la crisi strutturale dell’edilizia che non riparte

08 gennaio 2020
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SASSARI. La crisi ha devastato tutti i settori, le divisioni hanno cancellato ogni forma di resistenza e anche i progetti più credibili sono naufragati o sono finiti nella palude delle incompiute senza che nessuno abbia avuto l’attenzione di reclamare risposte e, soprattutto il rispetto degli impegni. Il lavoro sembra essere solo nei pensieri di chi l’ha perso, ma anche di chi lo cerca da anni senza mai trovarlo. Giovani che lentamente vanno avanti negli anni e approdano nella fascia del “nulla”, alla deriva in un pianeta silenzioso che regala solo promesse inutili e “no” in sequenza. Il territorio del sassarese è in grave difficoltà, potrebbe fare ma non riesce, potrebbe avere ma non riceve, ha le risorse e le potenzialità ma non raccoglie quasi niente. Troppe le vertenze aperte che non approdano a niente, poche e insignificanti le risposte. E dire che nessun altro territorio sembra avere la capacità di apparecchiare la tavola in maniera così varia.

Energia. La Centrale di Fiume Santo (fa capo a EP Produzione), sembra vivere una condizione di calma apparente. L'uscita dal carbone è prevista al 2025, da ciò deriverebbe la fermata dell’impianto nel quale lavorano 193 diretti e circa 200 lavoratori dell’indotto. Ai quali vanno sommati i portuali legati alle attività di attracco delle navi carbone e gli autotrasportatori (ceneri, gessi e calcare in particolare). La perdita delle attività economiche è stimata intorno ai 60 milioni di euro annui. La società, in attesa che il metano sia disponibile in termini industriali, propone la conversione di uno dei due impianti a biomasse, confermando la realizzazione di uno nuovo a metano quando sarà disponibile.

«Quanto emerso di recente relativamente al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima – ha detto Massimiliano Muretti della Camera del Lavoro della Cgil di Sassari – e le dichiarazioni della Arera sulla dorsale insieme all’assenza di reali progetti per depositi costieri di Gnl e rigassificatori, non lasciano purtroppo presagire niente di buono. Non sembra possibile che prima del 2025, in tempo utile per permettere la costruzione di nuovi impianti, si possa usufruire di metano in quantità e qualità utili».

Chimica verde. Al momento tutti gli investimenti sono sospesi, vincolati dal rapporto conflittuale e giuridico tra i due soci di Matrìca (Versalis e Novamont). Nello stabilimento di Porto Torres intanto proseguono le normali attività di manutenzione negli impianti Versali, Eni Rewind (ex Syndial) e Matrìca. I sindacati continuano a contestare scarsa attenzione alla tipologia delle imprese concorrenti, nessuna indicazione sui contratti da utilizzare, e altri problemi legati agli aspetti che riguardano livelli, organizzazione e retribuzioni.

Bonifiche e nuovi impianti. É un fronte aperto e al quale si guarda, forse con troppe aspettative. Eni Rewind sta proseguendo con le attività un tempo affidate all’Astaldi del Progetto Nuraghe. Eni New Energy sta ultimando la fase di realizzazione dell’impianto fotovoltaico e si accinge ad avviare le attività per ’impianto eolico che dovrebbe sorgere dove ora ci sono i serbatoi dei combustibili. Determinante sarà l’intervento della Regione per la convocazione di un tavolo operativo per chimica verde e le altre partite aperte nell’area industriale di Porto Torres.

Sanità e Policlinico. É forse l’unico settore dove si vede un po’ qualcosa di positivo. In attesa che si materializzi la nuova riforma sanitaria, si è chiusa con buoni auspici la vicenda del Policlinico. La struttura ha ottenuto tutti gli accreditamenti, è stato mantenuto il budget storico 10 milioni di euro al quale vanno aggiunti 2 milioni per la riabilitazione cardiologica. L’assunzione di tutti i lavoratori è prevista per metà gennaio, altre chiamate verranno programmate più avanti per arrivare al completamento degli organici.

Scuola. Sembrano superati i problemi emersi a ottobre e novembre, specie per l’assistenza ai ragazzi disabili, in capo alla Provincia. Sostanzialmente ripristinati i livelli di assistenza sulla base dei livelli dell’anno precedente. La situazione è ancora sotto controllo per la verifica delle disponibilità finanziarie previste per il 2020. Resta il problema delle autonomie scolastiche.

Trasporti. Sempre aperta la questione dei trasporti, connessa in modo particolare al tema della continuità territoriale aerea e marittima. Dalle scelte dipende il futuro dell’aeroporto di Alghero e del porto di Porto Torres. Tutta da decifrare la pratica della Metrotranvia a Sassari (e una decisione va assunta pena la perdita dei finanziamenti (36 milioni di euro). Sirio è fermo da mesi per la rottura di un cavo di alimentazione che sembra non arrivare mai. Una situazione incredibile.

Commercio. La vertenza Auchan-Conad è quella che catalizza l’attenzione. La cessione dei punti vendita è di fatto avvenuta. Per quanto riguarda Sassari (ma in generale in Sardegna) sono a rischio il 50 per cento dei lavoratori impiegati. Conad non intenderebbe confermare le attività cosiddette no-food. E ci sono dubbi sulla possibilità che il marchio Conad possa comparire sulle insegne del centro commerciale (si dovrà pronunciare l’antitrust).

Edilizia . Il settore è ormai da anni in una crisi strutturale. Oltre ai cantieri edili, ormai sempre meno (è sufficiente fare un giro per le città per rendersi conto della drammaticità della situazione), la tenuta può essere garantita solo dalle attività sulle infrastrutture, in particolare le strade e le opere pubbliche in generale.

C’è da fare chiarezza sulla Sassari-Alghero. Dalle valutazioni, pare che ormai siano disponibili tutte le autorizzazioni necessarie per procedere con l’affidamento dell’appalto. Resta complicata la questione della Sassari-Olbia. Per quanto riguarda il Lotto 2 è in atto la fase di concordato preventivo e tutte le attività proseguono sotto il controllo del curatore fallimentare. Nei Lotti 5 e 6 le operazioni vanno avanti in modo quasi normale, mentre il 4 è fermo e non è stato ancora riappaltato. Si guarda con un certo interesse alle grandi opere pubbliche e una possibile boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla costruzione degli ospedali del territorio. A cominciare da Alghero: resta da decidere, infatti, che cosa fare del Marino e dove realizzare la nuova struttura sanitaria. Per Sassari, invece, esiste il progetto dell’ospedale pediatrico. La demolizione del Palazzo Rosa è conclusa da molti mesi. Si vocifera di una nuova struttura ospedaliera, ma mancano le certezze.

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