La Nuova Sardegna

Sassari

colpo al compro oro 

Confermata in appello la sentenza per la rapina

SASSARI. È stata confermata in secondo grado la sentenza di condanna nei confronti Giuseppe Ellena, 58 anni e Mario Piredda, di 54, arrestati tre anni fa con l’accusa di essere gli autori di due...

13 gennaio 2020
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SASSARI. È stata confermata in secondo grado la sentenza di condanna nei confronti Giuseppe Ellena, 58 anni e Mario Piredda, di 54, arrestati tre anni fa con l’accusa di essere gli autori di due rapine messe a segno nel 2017 con modalità quasi identiche contro un tabaccaio di Porto Torres e il titolare di un compro oro in viale Trento a Sassari. I giudici della Corte d'Appello hanno confermato la condanna a sei anni di reclusione per Ellena. Per Piredda è stata confermata invece l’assoluzione per la rapina al compro oro e la condanna per quella di Porto Torres a quattro anni e otto mesi di reclusione. La Procura in primo grado aveva chiesto per entrambi condanne a 8 anni e 8 mesi. I due erano stati incastrati dal dna. A marzo del 2018 la polizia, cercando gli autori di una rapina in città, scoprì che si trattava degli stessi che avevano svaligiato in precedenza una tabaccheria a Porto Torres. Le indagini della squadra mobile erano partite da un episodio del 7 novembre 2017: in via Nizza, il dipendente del compro oro di viale Trento, era stato affiancato da due uomini a bordo di uno scooter mentre stava per salire nella sua auto, parcheggiata poco lontano dal negozio. Sotto la minaccia di una pistola, lo avevano costretto a consegnare preziosi per un valore di 45mila euro. Poi erano scappati. Lo scooter era stato trovato bruciato poco distante da casa di Ellena. Qui la polizia aveva trovato oggetti e indumenti inequivocabilmente collegati alla rapina di viale Trento. Agli investigatori che gli avevano chiesto spiegazioni su una vistosa ferita a una gamba, Ellena aveva risposto che era stata causata da un recente incidente. Per gli investigatori, l’uomo si era procurato quelle ferite un mese prima a Porto Torres, cadendo (insieme a Piredda) dalla moto speronata dalla vittima di un’altra rapina: un tabaccaio. Sul selciato i due avevano lasciato abbondanti tracce biologiche.

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