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Sassari, clonano l’identità di Emanuele Rotondo e offrono contratti

di Luigi Soriga
Sassari, clonano l’identità di Emanuele Rotondo e offrono contratti

L’allarme da un appassionato di basket che si è insospettito. L’ex giocatore: «Chiamano con uno 079, ma è tutto falso»

15 gennaio 2020
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SASSARI. «Buongiorno, mi chiamo Emanuele Rotondo, titolare della Adele Srl di Sassari, la contatto per proporle un contratto di lavoro di un mese per 1500 euro?».

A un ragazzo di Lecce si illumina la lampadina. L’offerta è allettante, ma vuole vederci chiaro. È appassionato di basket e il nome Rotondo non passa indifferente. Così dà un’occhiata su Facebook e scrive all’ex capitano della Dinamo. Il quale, naturalmente, cade dalle nuvole e scopre di aver un piccolo esercito di dipendenti a tempo indeterminato pronti a prendere servizio per il suo negozio.

«La storia è incredibile – racconta Rotondo – e per certi versi ancora non mi è chiaro il senso. In pratica vieni contattato da un numero fisso, uno 079, e c’è un tale che si spaccia per me. Non solo: una volta che la persona dimostra interesse, gli viene inviata della documentazione che comprende un contratto a tempo determinato di un mese per un compenso di 1500 euro. E allegati ci sono una copia della mia carta d’identità: ci sono le mie generalità, ma la foto è diversa e non corrisponde neanche la data di nascita. In più c’è anche il codice fiscale col mio nome. Il lavoro, in sintesi, consisterebbe in questo: ricevere dei pacchi e poi rispedirli ad altri indirizzi».

Rotondo resta basito, pensa che si tratti di un caso isolato, ma per precauzione pubblica un post su Facebook raccontando l’accaduto, e chiede ai propri contatti di condividerlo. Scrive: se qualcuno vi dovesse contattare a mio nome e vi propone offerte di lavoro, finanziarie o qualunque tipo di attività, occhio che è una truffa. Qualche simpaticone ha clonato la mia identità e la sta utilizzando non si sa bene per quale scopo.

Ed ecco la sorpresa: si fanno vivi altri sei amici e dicono di aver ricevuto la medesima proposta. Stesso 079, sempre Adele Srl di via Carlo Felice, che però non vende articoli Bio e giocattoli in legno, ma bensì prodotti elettronici e informatici. E soprattutto sempre Emanuele Rotondo che smazza contratti da 1500 euro come fossero assist sul parquet.

«A questo punto ho deciso di rivolgermi ai carabinieri e sporgere denuncia. Francamente non capisco in cosa consista il profitto. In genere, nelle truffe on line, c’è una richiesta immediata di soldi sotto forma di anticipo o caparra. Del tipo: io ti assumo, ti spedisco dei pacchi, ma tu prima mi invii il pagamento di un determinato materiale informativo. Ma leggendo il contratto, non c’è traccia di questo espediente. Mi è venuto il dubbio che il problema potesse essere il contenuto di questi pacchi da rispedire. Ma perché affidare della merce particolare nelle mani di sconosciuti? Insomma, le stranezze sono davvero tante».

E c’è un’altra grossa perplessità: «Parto dal presupposto che, avendo avuto bisogno di contraffare la mia identità, questa operazione nasconda per forza qualcosa di poco trasparente. Però mi vien da chiedermi: perché utilizzare per una presunta truffa proprio il mio nome, cioè quello di una persona piuttosto conosciuta a Sassari, e non una identità qualunque, a basso profilo, che non desta alcun sospetto? Se chi organizza questa roba è di Sassari, mi verrebbe da pensare a uno sprovveduto. Tirando in ballo Rotondo non può non mettere in conto che io non ne venga conoscenza. Ma la mia preoccupazione è che invece dietro ci sia qualcosa di più strutturato. Che sia magari una società che operi da un’altra regione, che crei uno 079 fasullo, e che abbia trovato il modo di lucrare in maniera illegale. Se quasi una decina di miei conoscenti hanno ricevuto la telefonata, non voglio pensare a quanti altri sconosciuti, in chissà quali altre parti d’Italia, siano tentati di firmare un contratto con la mia società, col mio nome, e per chissà quali finalità».

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