La Nuova Sardegna

SASSARI. Nuova aggressione ai danni di un agente della polizia penitenziaria nel carcere di Bancali. La denuncia arriva stavolta da coordinatore nazionale del Sinappe Luigi Arras. L’episodio risale a venerdì 10 gennaio: «Un detenuto che sarebbe affetto dalla cosiddetta “doppia diagnosi”, (disturbo della personalità e tossicodipendenza) – afferma Arras – , in uno dei tanti momenti di scompenso psicologico, ha danneggiato la sua camera detentiva mettendola a soqquadro e sputato in faccia al poliziotto penitenziario preposto alla vigilanza e osservazione della sezione detentiva. Solo grazie al sangue freddo e alla professionalità del giovane poliziotto e dei suoi colleghi, intervenuti nell’immediatezza, l’episodio non ha avuto ulteriori criticità». L’agente si è poi recato in ospedale per gli accertamenti previsti in questi casi.

Il sindacalista ha evidenziato che dopo la chiusura degli ospedali giudiziaria, la maggior parte dei reclusi cn patologie specifiche «sono confluiti e ancora continuano a essere collocati negli Istituti penitenziari che però non sono assolutamente attrezzati per la gestione di queste situazioni». In Sardegna esiste solo una Residenza sanitaria regionali per l’Esecuzione della misura di sicurezza (Rems), e si trova nella provincia di Cagliari.

«La situazione a Bancali è insostenibile – chiude Arras – la sicurezza è a rischio. Parliamo di un istituto di primo livello privato del commissario di polizia penitenziaria comandante di reparto e del direttore titolare. E l’assenza di attenzione da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, sta rendendo sempre più pericoloso il lavoro del personale della polizia penitenziaria».