La Nuova Sardegna

Sassari

Nuova sede all’ex Enaip per il Consorzio di bonifica

di Barbara Mastino
Nuova sede all’ex Enaip per il Consorzio di bonifica

Al via i lavori di ristrutturazione dello stabile di 1800 metri quadri a Chilivani L’edificio, abbandonato dal 2010, è stato devastato negli anni dai vandali

15 gennaio 2020
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OZIERI. Dopo una fase ricognitiva e progettuale durata quasi cinque anni, iniziano oggi i primi lavori di restauro e adattamento dei locali dell’ex Enaip di Chilivani dove a breve stabilirà la sua sede il Consorzio di bonifica del Nord Sardegna.

Sull’intero stabile – ampio 1800 metri quadri, distribuiti su piano terra, sottopiano e piano primo, più 15 mila metri quadri circa di terreno – si inizierà a operare sul piano terra, area delle aule dei corsi di formazione Enaip, in uno stabile che esiste a Chilivani dagli anni ’70. In questa prima parte saranno realizzati (oltre ai bagni, che saranno ristrutturati) 8 uffici, ricavati dalle quattro aule preesistenti, ampie ciascuna poco meno di quaranta metri quadri.

Nel contempo, sempre con il fondo stanziato per il primo intervento (200 mila euro, ma avanzeranno circa 50 mila euro dal ribasso d’asta), saranno effettuate le demolizioni del primo lotto del piano terra, che comprende anche i locali delle cucine e della mensa che servivano l’istituto di formazione.

In base al progetto disegnato dall’architetto Sergio Camboni, infatti, la priorità è quella di mettere in sicurezza i locali, che negli anni dell’abbandono (dal 2010) sono stati vandalizzati da ignoti che nell’ex Enaip hanno bivaccato, demolito il possibile e portato via arredi, infissi, macchinari e altro. Ed è questo il valore aggiunto del progetto: il recupero di uno stabile abbandonato che sarebbe rimasto chissà ancora per quanti anni oggetto di vere e proprie brutalizzazioni. I fondi del primo lotto serviranno quindi anche per ripulire, e per realizzare gli uffici dove, come ha riferito nella conferenza stampa di presentazione il direttore del Cbns, Giosuè Brundu, «ci trasferiremo il prima possibile, anche per liberarci quanto prima da un canone di locazione di 50 mila euro annui».

Ci si trasferirà anche standoci stretti, ribadisce il presidente uscente del Consorzio, Diego Pinna, che insediatosi nel febbraio del 2015 aveva iniziato già dal successivo marzo la ricerca di una nuova sede, con la volontà di avviare le politiche di risparmio che erano nel suo programma e che purtroppo non sono riuscite a evitare il default dichiarato a fine 2019. Il progetto di restauro che riguarda tutto lo stabile, come riferisce il responsabile tecnico per il Consorzio ingegner Giuseppe Bellu, è ben strutturato, e oltre alle aule del piano terra oggetto del primo intervento, e alla adiacente mensa che sarà in questa prima fase almeno ripulita, riguarda subito la messa in sicurezza dell’intero stabile per evitare altre incursioni dei vandali. Ma c’è di più: in futuro, con altri fondi, sempre al piano terra sarà realizzata l’area tecnica, mentre al primo piano nascerà l’area dirigenziale - ufficio di presidenza e sala consiliare - ovvero il polo “politico” del Consorzio. Nel frattempo, si andrà avanti passo dopo passo, perché come detto la priorità è quella di lasciare il prima possibile gli uffici di via Vittorio Veneto che costano molto cari alle case del Consorzio, quindi ovviamente ai consorziati. Le opere saranno eseguite dalla ditta pattadese Edimp srl, che ieri era presente alla firma in Consorzio con il suo rappresentante legale Giovanni Satta.

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