La Nuova Sardegna

Sassari

Sennori, la lente della Procura sul campo sportivo

di Salvatore Santoni
Sennori, la lente della Procura sul campo sportivo

Blitz in municipio del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle. Acquisita documentazione sugli affidamenti della struttura alle società sportive

17 gennaio 2020
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SENNORI. La lente della Procura sulle concessioni del campo sportivo “Basilio Canu”. Nei giorni scorsi i militari del nucleo di polizia tributaria di Sassari si sono presentati nel municipio per acquisire documentazione relativa agli affidamenti della struttura comunale alle società sportive. Al centro dell’inchiesta c’è la vicenda sfociata in una feroce querelle tra il Comune e le squadre di calcio della polisportiva e della Sogma.

Le indagini. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Beatrice Giovannetti, è partita nei mesi scorsi e comincia a dare i primi frutti. Con tutta probabilità il fascicolo è stato aperto proprio dopo il caso nato attorno allo sfratto della polisportiva sennorese dal campo di gioco. Tecnicamente ci sarebbero notizie di reato ma – almeno per ora – il fascicolo aperto in Procura è a carico di ignoti e quindi non ci sono indagati. La cosa certa è che l’autorità giudiziaria vuole andare a fondo per chiarire una vicenda che per qualche settimana ha mandato in subbuglio il mondo dello sport – e anche la politica – sennorese.

Il blitz. I finanzieri sono arrivati in Comune per prelevare i faldoni delle varie concessioni firmate con le associazioni che utilizzano la struttura sportiva o che ne hanno fatto richiesta negli ultimi mesi. Dalle scarne informazioni che trapelano dalla cortina di riserbo che circonda le indagini, i militari avrebbero cominciato anche a sentire qualche persona. L’obiettivo è ricostruire tutti i passaggi burocratici che sono intercorsi tra l’amministrazione comunale e le società fino all’assegnazione degli spazi. Significa quindi setacciare a fondo delibere, regolamenti e ogni altro atto necessario per stabilire chi e come avrebbe commesso eventuali reati.

La vicenda. Il caso politico attorno all’assegnazione del “Basilio Canu” era deflagrato dopo un blitz dei vigili urbani all’interno del terreno di gioco. Erano i primi giorni del mese di settembre del 2019, e in quel periodo gli agenti stavano facendo alcuni controlli sulle società sportive per valutare il rispetto del nuovo regolamento per la gestione degli impianti. A chiedere tolleranza zero era stato proprio il sindaco Nicola Sassu per assicurarsi che le nuove norme – approvate poco prima in consiglio comunale – venissero recepite da tutte le associazioni. La situazione si era infiammata quando gli accertamenti hanno riguardato la Asd Sennori Polisportiva, che al Comune aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione a utilizzare il campo sportivo in varie date comprese tra il 2 e il 30 settembre per gli allenamenti degli esordienti. Al momento dei controlli, gli agenti avevano però trovato altre persone in campo: i calciatori della nuova Sogma Sennori, ex Sogma Porto Torres, dopo essere stata inglobata, impacchettata e trasferita a Sennori. A fine serata gli agenti avevano accertano la presenza di 21 atleti in divisa di età compresa tra i 18 e i 30 anni – la squadra della Sogma – e due ragazzini tesserati nella polisportiva a bordo campo. A quel punto l’amministrazione aveva preso atto della violazione del regolamento revocando la concessione alla polisportiva, che però successivamente ha ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo della struttura.

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