La Nuova Sardegna

Sassari

Nasce una comunità per minori

di Emidio Muroni

A Bonorva nell’ex istituto delle Vincenziane verranno accolte anche le madri e le gestanti

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BONORVA. Nasce la Comunità per l’accoglienza di minori, di madri e gestanti e di minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria dei tribunali dei minorenni. Sabato 25, alle 17, sarà inaugurata all’interno di un’edificio di Corso Vittorio Emanuele III, sede in passato dell’Istituto delle Suore Vincenziane.

Un’iniziativa di alto valore sociale, nata da un’idea del sindaco Massimo D’Agostino e Franco Soma, che già condividono la cura e gestione della moderna e funzionale “Casa di riposo per anziani Bichiri”, di Via Cugia e che, con la collaborazione dell’associazione di volontariato Croce sarda, gestiranno la nuova struttura d’accoglienza che offrirà la propria opera a favore di alcune fasce di minori provenienti, seppure in numero limitato, non solo dal territorio ma anche da tutta la Sardegna e che, per vari motivi, si troveranno ad affrontare situazioni di particolare difficoltà e disagio sul piano umano e sociale.

La nuova struttura sarà realizzata su due piani dell’edificio. Al primo piano disporrà di 5 camere, singole e doppie, per l’alloggio dei ragazzi dai 10 ai 14 anni ed altrettante al terzo piano per ospitare quelli dai 14 ai 18 anni o le madri con i figli. Vi potranno trovare accoglienza fino a 10 minorenni, di entrambi i sessi, dai 10 ai 17 anni, temporaneamente allontanati dalle famiglie, in genere in seguito a un provvedimento del Tribunale dei minori, o, con il necessario consenso dei servizi sociali e a supporto delle famiglie in difficoltà. La comunità di sostegno potrà accogliere da 6 a 12 donne gestanti o madri con minori. La comunità ha come finalità primaria quella di accogliere il minore impostando uno specifico lavoro affinché possa sentirsi accettato, ascoltato e compreso. Un’attività che si svolgerà sulla linea tracciata da un progetto educativo, individuale e personalizzato per il futuro inserimento sociale programmata da un’equipe di operatori, con il supporto del servizio sociale referente.

Per la realizzazione del progetto l’associazione si avvarrà dell’opera di un gruppo di specialisti ed educatori che comprendono un dirigente di struttura, un coordinatore responsabile, un congruo numero di educatori professionali e collaboratori Oss che, per garantire un apporto professionale sicuro opereranno in regime di due in compresenza e, all’occorrenza, si alterneranno in turni e garantiranno la flessibilità degli orari.

Nella carta dei servizi sono indicati, in modo semplice ed esaustivo, i compiti assegnati alle diverse componenti, l’organigramma strutturale e indicate le fasi, i documenti necessari per ottenere sia l’ammissione sia le dimissioni e gli orari legati allo sviluppo operativo di un’attività che dovrà essere continuamente concertata con i vari enti socio assistenziali, sanitari e le pubbliche amministrazioni.

La nuova struttura e la lodevole funzione che dovrà assumere ha già avuto il consenso favorevole dei cittadini ccome nuovo esempio di buona volontà e solidarietà che il paese, nella figura del primo cittadino, ha modo di esprimere.

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