La Nuova Sardegna

Sassari

Radioterapia: «Curiamo 55 pazienti al giorno»

Radioterapia: «Curiamo 55 pazienti al giorno»

Un settore strategico per il quale sono previsti progetti di ammodernamento dei macchinari

19 gennaio 2020
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SASSARI. «Impensabili tempi di attesa di otto mesi per la radioterapia. I nostri si avvicinano ai tre mesi e possono essere considerati corretti rispetto alle terapie che prevedono trattamenti, che hanno una durata di circa due mesi».

A dirlo è Maria Filomena Dedola, responsabile della Radioterapia nell’Aou di Sassari. «Ogni giorno – racconta – abbiamo circa 55 pazienti in trattamento, cioè che svolgono una terapia quotidiana che può durare anche 2 mesi. Si aggiungono 10 pazienti al giorno in visita di controllo in trattamento, ancora 10 sono le visite ambulatoriali giornaliere di follow-up e circa 5 sono i nuovi pazienti al giorno. Il tutto portato avanti da una équipe di 5 medici, 2 fisici e 9 tecnici». E sui tempi d'attesa porta un esempio: «Tanto per intenderci, nel caso di una paziente con tumore alla mammella, una delle patologie più frequenti, non passano più di 3 mesi per la realizzazione della radioterapia – afferma –: un tempo “oncologicamente” corretto per questa patologia». Eppure mediamente l’Oncologia sassarese invia una trentina di pazienti ogni mese alle strutture del Continente, principalmente Milano e nella Clinica di Candiolo, nel Torinese. Di questi venti sono per trattamenti ad alta specialità (come la Stereotassica), ma dieci altri pazienti sono costretti a emigrare proprio per i tempi di attesa troppo lunghi della radioterapia sassarese. «Se si pensa che in Sardegna ogni anno si registrano oltre 9 mila nuovi casi di tumore e i decessi raggiungono quasi quota 5 mila all'anno, la Radioterapia svolge un ruolo fondamentale nella cura delle neoplasie. Ma con la domanda umenta nel contempo il fabbisogno di personale specializzato da impiegare e aumenta il tempo richiesto per i trattamenti effettuati. Per questo sarà necessario rivedere il parco macchine a disposizione dell'Azienda di viale San Pietro. Per quanto riguarda la dotazione alla struttura esistono due progetti per l'ammodernamento delle due apparecchiature radioterapiche che prevedono la loro sostituzione vista anche l'età media superiore ai 10 anni. «Per il primo progetto – afferma – stiamo aspettando i fondi, già stanziati, che fanno parte del finanziamento ministeriale destinato all'ammodernamento tecnologico delle radioterapie del Sud Italia. Si tratta di 9 milioni e 850 mila euro destinati alla Sardegna, 3 dei quali per Sassari. Il progetto prevede la sostituzione delle apparecchiature obsolete con nuove di alta fascia, questo anche per ridurre quel gap dato dalla nostra insularità». Per il secondo progetto, la dottoressa Dedola punta alla sostituzione delle restanti apparecchiature obsolete ancora in uso. Si pensa all'acquisto di un apparecchio di Tomoterapia. «Si tratta di una tecnologia diversa rispetto a quella che viene utilizzata con l'acceleratore lineare – spiega ancora Maria Filomena Dedola – perché ha una Tac integrata e un metodo di erogazione differente, che permette un trattamento veloce e sicuro».

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