La chiesa della Consolata continua a perdere pezzi
di Gavino Masia
Grave situazione di degrado, serve un progetto per avviare la fase di restauro Critica la condizione del tetto, impalcature negli uffici e sacrestia fuori uso
28 gennaio 2020
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PORTO TORRES. Il degrado strutturale all’interno e all’esterno della chiesa della Beata Vergine della Consolata avanza senza soste e all’orizzonte non è previsto un finanziamento pubblico o privato per sanare le criticità esistenti.
La situazione sul tetto è sempre critica e dopo l’intervento che fecero i vigili del fuoco un anno fa non c’è stata nessuna manutenzione dentro o fuori la chiesa. La struttura di culto è in pieno centro cittadino, nella piazza omonima, e già dalla facciata si nota il deterioramento delle mura. Il parroco don Ferdinando Rum è da un paio d’anni che segnala le problematiche della Consolata, ma nonostante i vari sopralluoghi niente di nuovo e di positivo è giunto alle sue orecchie. «Entrando nella chiesa quello che colpisce – dice don Rum, alzando gli occhi, è lo scrostamento della pittura dalla cupola: la pioggia non è si più infiltrata, però la polvere dell’intonaco scende e si deposita il più delle volte sui banchi dove si vanno a sedere le persone che assistono alla messa». Rimane al suo posto anche l’impalcatura presente nella sacrestia e i servizi igienici restano chiusi al pubblico per i gravi danni strutturali nelle pareti e sul solaio. «Nella sacrestia siamo sotto protezione da diverso tempo – conferma il parroco della Beata Vergine della Consolata – e quel livello di guardia ci impone di stare particolarmente attenti quando ci spostiamo da un locale all’altro».
Il parroco continua inoltre a usare le campane elettriche della chiesa, perché non può utilizzare la tradizionale campanella di bronzo le cui vibrazioni potrebbero far crollare a terra la vela. A quanto pare è necessario un progetto e un computo metrico per le verifiche, come scritto nella relazione dei pompieri, in quanto la parte che regge il campanile è precaria. Nella facciata di ingresso ci sono invece i marmi che rischiano di staccarsi.
«Per i turisti che vengono a visitare la chiesa – conclude don Rum – non è certo una bella accoglienza vedere quella facciata così deteriorata: mentre il portone di ingresso è stato restaurato con i soldi della parrocchia, non ci possiamo permettere di mettere a posto i danni strutturali, considerando anche il fatto che le stesse mura sono sottoposte a vincoli paesaggistici». L’assessorato comunale ai Lavori pubblici non ha ancora un progetto per la sistemazione della chiesa della Consolata: «Nella prossima variazione di bilancio vedremo di stanziare una somma per la progettazione, in modo da quantificare con esattezza la somma che occorre per i lavori necessari».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La situazione sul tetto è sempre critica e dopo l’intervento che fecero i vigili del fuoco un anno fa non c’è stata nessuna manutenzione dentro o fuori la chiesa. La struttura di culto è in pieno centro cittadino, nella piazza omonima, e già dalla facciata si nota il deterioramento delle mura. Il parroco don Ferdinando Rum è da un paio d’anni che segnala le problematiche della Consolata, ma nonostante i vari sopralluoghi niente di nuovo e di positivo è giunto alle sue orecchie. «Entrando nella chiesa quello che colpisce – dice don Rum, alzando gli occhi, è lo scrostamento della pittura dalla cupola: la pioggia non è si più infiltrata, però la polvere dell’intonaco scende e si deposita il più delle volte sui banchi dove si vanno a sedere le persone che assistono alla messa». Rimane al suo posto anche l’impalcatura presente nella sacrestia e i servizi igienici restano chiusi al pubblico per i gravi danni strutturali nelle pareti e sul solaio. «Nella sacrestia siamo sotto protezione da diverso tempo – conferma il parroco della Beata Vergine della Consolata – e quel livello di guardia ci impone di stare particolarmente attenti quando ci spostiamo da un locale all’altro».
Il parroco continua inoltre a usare le campane elettriche della chiesa, perché non può utilizzare la tradizionale campanella di bronzo le cui vibrazioni potrebbero far crollare a terra la vela. A quanto pare è necessario un progetto e un computo metrico per le verifiche, come scritto nella relazione dei pompieri, in quanto la parte che regge il campanile è precaria. Nella facciata di ingresso ci sono invece i marmi che rischiano di staccarsi.
«Per i turisti che vengono a visitare la chiesa – conclude don Rum – non è certo una bella accoglienza vedere quella facciata così deteriorata: mentre il portone di ingresso è stato restaurato con i soldi della parrocchia, non ci possiamo permettere di mettere a posto i danni strutturali, considerando anche il fatto che le stesse mura sono sottoposte a vincoli paesaggistici». L’assessorato comunale ai Lavori pubblici non ha ancora un progetto per la sistemazione della chiesa della Consolata: «Nella prossima variazione di bilancio vedremo di stanziare una somma per la progettazione, in modo da quantificare con esattezza la somma che occorre per i lavori necessari».
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