La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri, ritrovati calici e tabernacolo

di Francesco Squintu
Ozieri, ritrovati calici e tabernacolo

I carabinieri risolvono i furti in chiesa a tempo di record: denunciato un 36enne

28 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Hanno messo a segno un altro colpo i carabinieri della compagnia di Ozieri che tra sabato e domenica hanno recuperato l’intera refurtiva portata via dalle chiese di Loreto e San Nicola e hanno identificato e denunciato in stato di libertà F.D., trentaseienne ozierese, vecchia conoscenza delle forze di polizia. L’accusa è di ricettazione così come avvenuto qualche giorno fa per un ventitreenne dopo che gli uomini del capitano Andrea Asuni avevano trovato, in un deposito degli attrezzi nelle pertinenze della sua casa, un oggetto sacro e il cambiamonete trafugato dal bar della stazione di Chilivani.

Un episodio che ha dato modo di intensificare l’azione investigativa e di restringere il campo delle ricerche indirizzando l’attenzione su alcuni soggetti, già noti per precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e gli stupefacenti. Proprio nel corso di una attività antidroga, sabato, i militari hanno recuperato nell’abitazione dell’indagato un calice sacro in parte smontato, una chiave di tabernacolo e altri oggetti di interesse investigativo mentre successive ispezioni, perquisizioni e battute di ricerca nell’agro hanno portato al rinvenimento, nei pressi di una strada di penetrazione agraria, di una busta di plastica, ben occultata tra la vegetazione, contenente gran parte della refurtiva asportata nelle due chiese.

L’analisi degli elementi emersi e il controllo dei filmati del sistema di videosorveglianza comunale e di alcune attività commerciali della zona sono state utili, infine, a ricostruire le potenziali vie di fuga e, nella giornata di domenica, gli investigatori ripercorrendo le strade sono riusciti a scoprire, lungo una scarpata, nascosto in una siepe, anche il tabernacolo asportato dalla chiesa di Loreto.

«Ho già espresso la mia soddisfazione per l’ottimo lavoro effettuato dai militari – ha dichiarato il sindaco Marco Murgia – e la speranza di tutti è che questi episodi restino isolati e circoscritti, ma è confortante sapere che le forze dell’ordine sono vigili e presenti».

Gli oggetti ritrovati erano stati già smontati in più parti probabilmente per cercare di ricavare rapidamente denaro contante dalla vendita, senza sapere però che l’unico valore era quello religioso poiché per quanto di pregevole fattura tabernacolo e pisside sono realizzati con leghe metalliche povere. Ai parroci, che rientreranno in possesso dei beni dopo gli accertamenti tecnico-scientifici della Procura, resterà il compito di restaurarli e rimetterli al proprio posto nelle due piccole chiesette dove oltretutto domenica i fedeli si sono riuniti in preghiera, profondamente colpiti da un atto di profanazione che aveva persino interessato le ostie consacrate.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative