La Nuova Sardegna

Sassari

Inchiesta dopo l’aggressione

di Gianni Bazzoni
Inchiesta dopo l’aggressione

Il detenuto che ha ferito l’agente denuncia di essere stato picchiato. Visita del Provveditore regionale

29 gennaio 2020
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SASSARI. C’è una inchiesta della procura della Repubblica di Sassari sull’ultimo episodio che si è verificato nel carcere di Bancali, nella sezione di massima sicurezza che ospita i reclusi sottoposti al regime del 41 bis. Al momento l’autorità giudiziaria procede per i reati di resistenza e lesioni dopo l’aggressione che ci sarebbe stata da parte di Filippo Griner, 38 anni di Andria (da novembre nella struttura di Bancali) ai danni di uno degli agenti del Gom impegnato insieme ad altri due colleghi nel controllo della cella occupata dal recluso. Per motivi che l’inchiesta - affidata al sostituto procuratore Giovanni Porcheddu - dovrà chiarire, uno degli agenti è stato colpito al viso con una penna (che era stata spezzata in due) e il tappo gli è rimasto conficcato in faccia. Subito dopo, con l’agente sanguinante a terra, gli altri due avrebbero cercato di bloccare il detenuto e sarebbe nata una colluttazione. La situazione sarebbe tornata alla normalità solo con l’intervento di altri poliziotti del reparto. La scena sarebbe stata ripresa parzialmente dalle telecamere, presenti all’esterno ma non dentro la cella. Il magistrato ha già visionato i primi elementi (il rapporto della polizia penitenziaria con la denuncia dell’agente ferito e il certificato medico: ha avuto 20 giorni di cure). La vicenda però è abbastanza complessa e il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha avviato le procedure per valutare tutti gli aspetti. Il detenuto - che ha presentato querela dal carcere, integrata da una denuncia depositata dai suoi familiari ai carabinieri di Andria - ieri è stato visitato da uno dei suoi legali, l’avvocata Maria Teresa Pintus, alla quale avrebbe raccontato di essersi difeso e di non essere stato lui ad aggredire per primo. «Non è stato ancora visto da un medico – ha detto l’avvocata – e ha segni evidenti, come lividi e graffi. Attendiamo con fiducia lo svolgimento dell’inchiesta». Le sorelle di Griner avevano denunciato un presunto pestaggio scrivendo sulla bacheca facebook del Garante delle persone private della libertà Antonello Unida. Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo potrebbero essere sentiti presto dal magistrato.

Ieri a Bancali è arrivato il provveditore regionale delle carceri sarde Maurizio Veneziano che ha incontrato l’agente ferito (al quale ha portato la propria solidarietà) e ha parlato anche con il detenuto («ha ammesso di avere avuto un comportamento non coerente con il suo stato di ospite di una struttura carceraria»).

Il provveditore ha ribadito che «adesso sarà la magistratura a fare i passi necessari per chiarire la vicenda. Per non interferire, noi avvieremo un'inchiesta interna solo dopo che l'autorità giudiziaria avrà preso le sue iniziative e svolto le azioni dovute». Veneziano ha parlato anche con altri reclusi e con il personale in servizio, ha sottolineato che in generale l’operatività è buona «in una realtà sicuramente complessa per la presenza delle diverse tipologie di detenuti ospitati». Qualche inevitabile problema, dunque, «ma non emergenze».

I prossimi giorni saranno decisivi per restituire il giusto equilibrio a un carcere di prima fascia, tra i primi in Italia per livello di attenzione, anche per via dei detenuti ospitati nella sezione del cosiddetto “carcere duro”, dove sono reclusi esponenti importanti della criminalità organizzata.

É in arrivo il direttore in pianta stabile (dovrebbe trattarsi di Graziano Pujia, come anticipato ieri dalla Nuova) e entro due settimane dovrebbe finalmente arrivare anche il funzionario incaricato del comando della polizia penitenziaria. «Nel frattempo – ha detto Veneziano – nominerò un commissario che svolga ad interim questa funzione».

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