La Nuova Sardegna

Sassari

Donna rapinata in casa recuperata la refurtiva

di Luca Fiori
Donna rapinata in casa recuperata la refurtiva

Due compaesani della vittima erano già stati arrestati a fine novembre  I gioielli trovati in un casolare dai carabinieri e poi restituiti alla proprietaria

04 febbraio 2020
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POZZOMAGGIORE. Due mesi dopo l’arresto hanno deciso collaborare con la giustizia e alla fine hanno vuotato il sacco davanti al sostituto procuratore Ermanno Cattaneo, titolare dell’inchiesta per rapina aggravata.

È stata recuperata sabato scorso dai carabinieri della compagnia di Bonorva la parte più consistente del bottino della rapina in casa messa a segno il 26 novembre scorso ai danni di Liliana Pinna.

L’81enne era stata aggredita e tenuta in ostaggio per circa un’ora da due giovani compaesani nella sua abitazione di Pozzomaggiore. I due malviventi erano stati arrestati poche ore dopo il colpo e i militari li aveano trovati in possesso di alcuni gioielli, ma mancava all’appello ancora il grosso della refurtiva.

Sono stati proprio Antonello Masia, disoccupato di 32 anni e Costantino Cossu, allevatore di 24, entrambi di Pozzomaggiore, ad assumersi le responsabilità della rapina davanti al magistrato e a indicare agli inquirenti dove si trovavano i gioielli. Il bottino era stato nascosto in una casa disabitata alla periferia di Pozzomaggiore. Sabato i militari guidati dal maggiore Sebastiano Battino lo hanno recuperato e restituito i gioielli all’anziana derubata. I due rapinatori, difesi dalle avvocatesse Carla Fabio e Giovannina Fresi, erano stati arrestati qualche ora dopo la rapina mentre allo sportello del Banco di Sardegna di Thiesi stavano prelevando del denaro con la carta bancomat sottratta alla vittima. Liliana Pinna per quasi un’ora era rimasta in ostaggio dei due uomini incappucciati entrati con la forza nella sua casa di Pozzomaggiore. Percossa e minacciata di morte Liliana Pinna, vedova di 81 anni, era stata costretta a consegnare ai due banditi anche la tessera del bancomat e il pin. Ma nonostante lo choc e la paura la donna aveva trovato il modo di fuggire in strada e dare l’allarme. «Aiuto, mi hanno rapinata –aveva urlato l’ottantunenne – chiamate i carabinieri».

La svolta durante la notte alle 23, quando una pattuglia di Siligo aveva notato due giovani sospetti davanti al Banco di Sardegna di Thiesi. Le manette erano scattate con il supporto del nucleo operativo e radiomobile di Bonorva e dei militari di Giave, Mores e Pozzomaggiore. Il grosso dei gioielli erano però stati nascosti, ora sono tornati nelle mani della proprietaria.

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