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Il taxi dog: «Non ci dormivo la notte: ho preso un aereo e sono andato a vedere»

Il taxi dog: «Non ci dormivo la notte: ho preso un aereo e sono andato a vedere»

Diversi anni fa, Andrea Loriga, con la sua attività di taxi dog, si occupava del trasporto dei cani in Germania. «Prelevavo gli animali dai canili dei vari comuni e li consegnavo in aeroporto alle...

07 febbraio 2020
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Diversi anni fa, Andrea Loriga, con la sua attività di taxi dog, si occupava del trasporto dei cani in Germania. «Prelevavo gli animali dai canili dei vari comuni e li consegnavo in aeroporto alle madrine di volo. I cani che trasportavo avevano come destinazione la Germania». Le voci attorno a questi viaggi si moltiplicavano, e gli animalisti avevano lanciato l’allarme deportazione, traffico illegale e qualcuno aveva parlato anche di vivisezione. «Mi sentivo sulle spalle una grossa responsabilità – dice Loriga – che fine facevano davvero quei cani che io avevo consegnato nelle mani di sconosciuti? Davvero, come mi dicevano in tanti, andavano a morire?». Loriga decide che l’unico modo per mettere in pace la coscienza e togliere ogni ansia è quello di comprarsi un biglietto aereo e andare a controllare di persona. «A distanza di un anno Ho visto con i miei occhi la sorte di quei cani che sono passati tra le mie mani e nei miei furgoni: tutti erano vivi e vegeti, sembrerà strano ma li ho riconosciuti uno per uno. Glì stessi cani tra cui alcuni difficili, erano socializzati e felici con le loro famiglie».

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