Badante condannata a Sassari per il reato di tortura
Storica sentenza in Sardegna: la donna sfregava il pannolone sporco sulla faccia di un 90enne allettato
SASSARI. È in quel pannolone sporco di escrementi sfregato sul volto di un novantenne allettato che il pubblico ministero Maria Paola Asara ha configurato il reato di tortura previsto dall’articolo 613 bis del codice penale. In quel gesto di violenta umiliazione, di offesa alla dignità umana che una badante di Alghero, Francesca Gaspa 66enne originaria di Osilo, avrebbe rivolto a una persona incapace di difendersi e della quale avrebbe dovuto, invece, prendersi cura. Estrema cura.
Per la prima volta in Italia un giudice emette una sentenza di condanna per il reato di tortura, che si sarebbe consumato in casa, in un ambiente familiare. E a pronunciare questo verdetto è stato il gup di Sassari Giancosimo Mura che ha accolto la richiesta di Maria Paola Asara, sostituta del procuratore capo Gianni Caria: 2 anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
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