La Nuova Sardegna

Sassari

Cabina di regia genovese per il museo dei Candelieri

di Giovanni Bua
Cabina di regia genovese per il museo dei Candelieri

Decretato il vincitore del concorso di idee. Nel team anche architetti isolani Sul piatto tre milioni per interventi anche al casotto daziario e a Sant’Apollinare

08 febbraio 2020
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SASSARI. Il concorso di idee per progettare il recupero e riorganizzazione del Palazzo della Frumentaria, dell’ex Casotto Daziario e dell’ex Scuola di Sant’Apollinare” in via Rosello, piazza Sant’Antonio e via Sant’Apollinare, ha un vincitore. Si tratta del raggruppamento temporaneo guidato dalla genovese “Gianluca Peluffo & partners architettura” e formato anche dalle architette Laura Naitana e Silvia Carboni, dall’ingegnere Michela Ekstrom dagli architetti Sara Ceccoli e Domenico Faracco e dalla Hz studio architecture & engineering. Battuto di un’ incollatura il gruppo “sassarese” guidato da Sandro Roggio e la cordata con capofila la Cooprogetti, di Gubbio.

A sancirlo la determina dirigenziale firmata da Marge Cannas lo scorso 31 gennaio, che ha concluso qualche giorno prima le verifiche in merito ai requisiti generali e speciali di partecipazione da parte dei concorrenti, il cui ordine di arrivo era stato comunicato nella seduta pubblica del 17 settembre 2019. Il vincitore riceverà, concluse le verifiche post-gara sul portale Anac, un premio di 25.200 euro e il Comune si riserva la stipula di una convenzione per conferirgli l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera, per un valore di circa 200mila euro.

L’intervento, da circa 3 milioni di euro, è finanziato dai fondi Por Fesr 2014-2020, in particolare fa parte della “torta” da 15 milioni di euro dedicata agli interventi territoriali integrati previsti nel centro storico. L’adeguamento funzionale dei tre spazi, luoghi che rappresentano la memoria della storia e dell’aggregazione dei cittadini del centro storico nella loro vita quotidiana, ha l’obiettivo di restituire all’area e all’intera città un attrattore culturale, identitario e sociale fondato sull’innovazione dei mestieri tradizionali.

Il progetto di partenza, che ora bisognerà vedere come i vincitori del concorso hanno declinato, prevede l’adeguamento funzionale dei tre spazi: il Palazzo della Frumentaria, l’ex Casotto Daziario di Porta Sant’Antonio e l’ex scuola di Sant’Apollinare, luoghi che rappresentano la memoria della storia e dell’aggregazione dei cittadini del centro storico nella loro vita quotidiana, e avrà l’obiettivo di restituire alla città un attrattore culturale, identitario e sociale fondato sull’innovazione dei mestieri tradizionali. Le strutture, connesse tra loro nelle funzioni e nei servizi, avranno differenti destinazioni: il complesso della Frumentaria sarà dedicata all’attività espositiva legata alla Festa dei Candelieri; l’Ex Casotto Daziario di Porta Sant’Antonio, con il supporto dei Gremi e dell’Intergremio, costituirà una sede per i più piccoli con aree polifunzionali per incontri e laboratori, Sant’Apollinare diventerà una “scuola dei saperi”. Nello specifico, nel Palazzo della Frumentaria, si prevede la realizzazione di un percorso espositivo che, con l’impiego delle nuove tecnologie e relativi contenuti didattico scientifici, documenti la Festa dei Candelieri e il suo carattere emozionale. Gli apparati multimediali, da realizzarsi con tecnologie innovative e coinvolgenti, dovranno far rivivere al visitatore tutte le fasi della manifestazione e il mix di elementi che ne caratterizzano l’andamento. L’esperienza virtuale dovrà rappresentare il valore immateriale della ricorrenza, i codici espressivi, i ruoli, la religiosità e la devozione popolare. Una sezione dovrà essere dedicata alla documentazione della festa con l’esposizione di un corpus di materiali di differenti tipologie.

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