La Nuova Sardegna

Sassari

Stalking, in aula coppia perseguitata

Stalking, in aula coppia perseguitata

Una maestra e il suo compagno vittime di atti persecutori. Lui: mi sentii in colpa

09 febbraio 2020
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SASSARI. A un certo punto di questa triste storia si è sentito quasi responsabile di quello che stava succedendo alla sua compagna. «Ero arrivato a pensare che se non avessimo iniziato una relazione non sarebbe successo nulla». Davanti al giudice Elena Meloni il racconto drammatico del compagno di una donna vittima di stalking, anche lui parte civile (con l’avvocato Pietro Piras) nel processo contro Agostino Pinna, un bidello di Sorso. L’imputato aveva preso di mira un’insegnante. Lei tra il 2017 e il 2018 aveva vissuto un vero incubo: perseguitata da quello che considerava un amico fraterno e che ancora oggi fa il bidello nella stessa sua scuola. L’uomo, che era anche stato arrestato dai carabinieri, quando era venuto a conoscenza del fatto che lei si era separata dal marito e stava con un’altra persona era come impazzito. Aveva iniziato a tappezzare le strade di Sorso e di Sassari di volantini con il nome di lei, il numero di telefono e la disponibilità a fornire prestazioni sessuali. Poi negli stessi volantini è apparso anche il riferimento al compagno della donna: «Non c’era il mio nome – ha detto l’uomo in aula – ma c’era il numero di targa della mia auto. Mi minacciava di morte, mi dava del pedofilo. E questi volantini li faceva girare anche nelle scuole frequentate dai miei figli». Così come in quelle dove andavano i figli della sua compagna, parte civile con l’avvocato Lidia Marongiu. L’uomo, difeso da Marco Palmieri, deve anche rispondere di danneggiamento per l’incendio della macchina della maestra. Il giudice si è riservato di sentire anche i figli dell’insegnante, a loro volta minacciati di morte. (na.co.)

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