La Nuova Sardegna

Sassari

Quando le aziende agricole cambiano volto

Quando le aziende agricole cambiano volto

Scoperte piantagioni con sistema di irrigazione e telecamere, guadagni rilevanti ma tanti rischi

11 febbraio 2020
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SASSARI. Ormai si viaggia a chili. Niente piccole quantità, chi decide di rischiare lo fa per numeri importanti che consentono di realizzare in tempi brevi un guadagno considerevole e sistemare i “bilanci” dell’azienda senza dover correre ulteriori rischi.

Da anni ormai la marijuana è entrata nelle “coltivazioni” agricole come la soluzione dei problemi, soprattutto economici. E proprio perché il fenomeno si è allargato e ha fatto salire in modo considerevole le quantità messe in commercio, le forze dell’ordine hanno cominciato a monitorare con maggiore attenzione alcune realtà. E le prime valutazioni - come spesso capita - hanno riguardato realtà dove era stata segnalata la presenza di persone con precedenti penali specifici, o comunque già coinvolti in operazioni per altri reati.

Il blitz che ha riguardato i due agricoltori arrestati è un esempio, perché i due agricoltori avevano precedenti (uno addirittura ha commesso ulteriori reati durante la detenzione domiciliare) e nel terreno è stato individuato un escavatore che era stato rubato parecchi mesi fa a Uri.

Il commercio della marijuana ha fatto registrare numeri da record anche nel Sassarese, come in tutta la Sardegna, nel corso del 2019. Numerosi i sequestri. Tralasciando le piccole quantità (che ormai non fanno notizia), l’attenzione degli investigatori si è concentrata sui grossi centri di produzione: aziende agricole “rilanciate” con produzioni importanti, dotate di impianti sofisticati per l’irrigazione e perfino la vigilanza con telecamere.

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