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Sassari: lavori finiti, Sirio non riparte. La Cisl: «Si rischia la beffa»

Sassari: lavori finiti, Sirio non riparte. La Cisl: «Si rischia la beffa»

13 febbraio 2020
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SASSARI. Alla fine del mese di gennaio, si sono conclusi i lavori di ripristino del cavo di alimentazione della linea aerea della metrotranvia, tranciati a causa di un incidente accaduto nel mese di giugno 2019, ma il servizio non è ancora ripreso. Lo sottolinea il segretario territoriale della Fit-Cisl Alessandro Russu che ricorda come i lavori - attesi per mesi e finalmente conclusi dopo tanta attesa - ora devono affrontare l’ultima sfida di una serie di lungaggini: il nulla osta dell’Ufficio speciale trasporti ed impianti fissi (Ustif) che, a sentire gli addetti ai lavori, si farà attendere per tutto il mese di febbraio, anche perché pare (il condizionale è d’obbligo) ci siano ancora una serie di imperfezioni da sistemare lungo il tracciato.

Dunque sui binari resta il respingente burocratico delle autorizzazioni, e nel frattempo Atp sta sopportando il “travaso” di passeggeri della metro sulle proprie linee, mettendo a disposizione, a proprie spese, autobus aggiuntivi per evitare il sovraffollamento sulle linee tradizionali.

Secondo la Fit Cisl, tutto ciò ha il sapore «di una beffa ai danni dei lavoratori e dei cittadini».

«Il binomio “Sassari – Ferrovia” a questo punto rischia di diventare un ossimoro; allo stato delle cose pare proprio una locuzione che esprime concetti destinati a contraddirsi tra loro: ricordiamo le vicende legate alla chiusura della linea turistica per Tempio e Palau, l’impossibilità di raggiungere Nulvi, la chiusura della linea per Alghero (solo recentemente ripristinata) e infine la metro Sassari».

Mentre a Cagliari vanno aventi spediti per infrastrutturare con la metro la città metropolitana e si fanno progetti per raddoppiare ed elettrificare la ferrovia fino a Oristano, «a Sassari smontano il poco esistente e evitano anche solo di pretendere quelle opere indispensabili, oltre che per velocizzare il tracciato, soprattutto per mettere in sicurezza la linea ferroviaria, come la variante in galleria di Campomela».

«Non resta che illudersi – conclude Russu – e fantasticare con il progetto per il secondo e terzo lotto della metro, oggetto anche questo di numerosi dibattiti cittadini, un programma che allo stato attuale può solo far viaggiare la metropolitana sassarese sulle cartografie dei progettisti, sperando che non finisca in un binario morto».

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