La Nuova Sardegna

Sassari

Dehors dentro l’ex ztl: la giunta toglie gli sgravi

di Luigi Soriga
Dehors dentro l’ex ztl: la giunta toglie gli sgravi

L’assessore: «Non è giusto che in via Torre Tonda si paghi il 70% in meno» L’opposizione: «È una mazzata per chi lavora in centro. La delibera va ritirata»

14 febbraio 2020
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SASSARI. L’assessore al Bilancio l’ha presentata come una questione di equità. Della serie: «Perché un bar in via Torre Tonda, in via Brigata Sassari, o in Piazza d’Italia dovrebbe pagare meno per l’occupazione del suolo pubblico, rispetto a un altro bar della città?». Ma la decisione di cancellare gli sgravi del 70 per cento all’interno di una larga fetta della ex Ztl, ha scatenato una rivolta. Nell’aula della commissione Bilancio c’è fermento: alcuni esercenti hanno voluto sentire con le proprie orecchie i motivi di questa nuova stangata: «Perché questa amministrazione vuol tagliare definitivamente le gambe alle poche attività che cercano di resistere al centro storico?». Dovrebbero essere coccolate come panda, come specie in estinzione nella selezione darwiniana del mercato. Insomma: «Tutti a riempirsi la bocca con il rilancio del centro storico – dicono Giuseppe Masala e Fabio Pinna del Pd – poi nei fatti si va nella direzione opposta: invece di promuovere l’insediamento di nuove attività, invece di favorire lo sviluppo dei centri commerciali naturali, invece di adottare una fiscalità di vantaggio, si cancellano gli sconti alla Tosap. Tutto questo non ha alcun senso. In più viene fatto nel momento meno opportuno: quando, proprio in queste ore, si sta ridiscutendo il destino della Ztl e dell’intero centro storico».

La proposta di deliberazione al vaglio della Commissione prevede la modifica del comma 2 dell’art. 18 (maggiorazioni e riduzioni) nel regolamento per l'occupazione di spazi e aree pubbliche. In sostanza vengono escluse dalla riduzione del 70% della Tosap, tutte le attività fuori dal perimetro del centro storico delineato dal Puc. E gli sconti non verranno più riconosciuti anche a quelle vie che in pratica costituiscono i confini di questa parte storica, più qualche altra oasi felice incastonata in centro: cioè Corso Margherita di Savoia, via Torre Tonda, via Brigata Sassari, via Politeama, viale Umberto I, Piazza del Rosario, via e vicolo Luzzatti, Largo Ittiri, Piazza Azuni, Largo Felice Cavallotti, Piazza Cavallino de Honestis.

In soldoni significa che la tariffa ridotta prevista attualmente di 13 centesimi a metro quadro di suolo pubblico occupato, con l’approvazione della delibera verrebbe portata a 29 centesimi. Nel resto della città i commercianti per posizionare gazebo e tavolini sul marciapiede sborsano invece 40 centesimi. «Continua l’azione punitiva da parte della nuova giunta nei confronti dei commercianti – sbotta Lello Panu di Italia in Comune – il disegno inizia ad essere più chiaro: sono partiti con l’ordinanza del sindaco che non consente le concessioni di suolo pubblico sui parcheggi fino ad arrivare alla delibera che in maniera becera e spregiudicata cerca di fare cassa sulla pelle di alcune attività che tentano di rendere ancora vivo il centro storica. L’assessore in maniera poco comprensibile ha cercato di giustificare un accanimento nei confronti delle attività. Una scelta politica spacciata per equa ma di fatto molto miope». L’assessore al Bilancio è stato bersagliato dalle domande: «Il provvedimento riguarda solo le autorizzazioni temporanee sotto i 12 mesi e garantirà al Comune un introito di circa 60mila euro – ha specificato – per le concessioni permanenti non cambia niente e continueranno a usufruire dello sconto». E qui nasce il caos. I baristi e i ristoratori di via Torre Tonda non capiscono bene se star tranquilli o lacrimare sangue. «Io pago per una concessione di 35 metri quadrati – dice un esercente – che è lo spazio massimo consentito. Ogni anno verso al Comune 1700 euro, pagati in anticipo per 12 mesi. Con questo provvedimento la mazzata supererebbe i 4000 euro. Tanto vale che, d’ora in avanti, chieda l’autorizzazione giusto per 4 mesi all’anno, quando c’è il bel tempo. E allora: che ci guadagna il Comune? Qual è la ratio?».

Un altro commerciante si sofferma su un altro aspetto poco chiaro: «Chi allestisce un dehors nel centro storico non può mai ottenere una concessione permanente. E il motivo è semplice: strade strette, vincoli della soprintendenza, vicinanza con mura o palazzi di pregio. Perciò paghiamo l’autorizzazione per un anno intero, ma siamo classificati come un allestimento temporaneo. Noi potremo ancora usufruire dello sgravio o dovremo pagare tariffa piena?». L’assessore al momento non ha una risposta, dal momento che c’è un evidente conflitto interpretativo tra ciò che dice il regolamento e i parametri che invece applicano gli uffici. Insomma, esborso di 12 mesi e concessione temporanea non vanno molto d’accordo. La proposta del consigliere della Lega Daniele Deiana e di Mariolino Andria è quella di chiarire meglio i vari punti oscuri, di confrontarsi con gli altri assessori e con gli uffici, e di riportare in commissione la pratica e di votarla tra qualche giorno. Sono tutti d’accordo, e l’appuntamento è rimandato alla settimana prossima.



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