L’autopsia conferma: la detenuta di 40 anni si è tolta la vita in cella
SASSARI. Ha sciolto gli ultimi dubbi sulla fine della donna di 40 anni, trovata senza vita qualche giorno fa all’interno della sua cella nel carcere di Bancali l’autopsia eseguita dal medico legale...
19 febbraio 2020
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SASSARI. Ha sciolto gli ultimi dubbi sulla fine della donna di 40 anni, trovata senza vita qualche giorno fa all’interno della sua cella nel carcere di Bancali l’autopsia eseguita dal medico legale Salvatore Lorenzoni.
La donna sassarese, è emerso dall’esame autoptico eseguito lunedì sera nell’istituto di patologia forense dell’università, si è tolta la vita impiccandosi all’interno della sua cella dopo essersi stordita con una bomboletta del gas.
Il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Maurizio Musco, aveva disposto anche il sequestro delle telecamere di videosorveglianza dei corridoi della sezione femminile. E i familiari della donna, assistiti dall’avvocato Marco Palmieri, aveano chiesto che venisse fatta chiarezza sulla vicenda perché non volevano credere che la loro cara avesse decido di togliersi la vita.
L’allarme era stato dato da una detenuta della cella vicina. Sentiva che oltre a quell’odore di gas – già sentito altre volte – c’era qualcosa che non andava. Nessuno rispondeva. Ha urlato e avvertito le guardie, ma era troppo tardi.
La donna sassarese, è emerso dall’esame autoptico eseguito lunedì sera nell’istituto di patologia forense dell’università, si è tolta la vita impiccandosi all’interno della sua cella dopo essersi stordita con una bomboletta del gas.
Il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Maurizio Musco, aveva disposto anche il sequestro delle telecamere di videosorveglianza dei corridoi della sezione femminile. E i familiari della donna, assistiti dall’avvocato Marco Palmieri, aveano chiesto che venisse fatta chiarezza sulla vicenda perché non volevano credere che la loro cara avesse decido di togliersi la vita.
L’allarme era stato dato da una detenuta della cella vicina. Sentiva che oltre a quell’odore di gas – già sentito altre volte – c’era qualcosa che non andava. Nessuno rispondeva. Ha urlato e avvertito le guardie, ma era troppo tardi.