La Nuova Sardegna

Sassari

Tavoli e dehors in Ztl passa l’eliminazione degli sgravi del 70%

di Luigi Soriga
Tavoli e dehors in Ztl passa l’eliminazione degli sgravi del 70%

Campus: «Assurdo che un bar in via Roma avesse tali sconti» Le agevolazioni fiscali resteranno nel centro storico “vero”

21 febbraio 2020
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SASSARI. Il concetto di base è questo: c’è centro storico e centro storico. Vicolo del Campanaro è centro storico. Via Roma bassa e piazza d’Italia non sono centro storico. La zona intramuraria, la parte basse del Corso, è una porzione economicamente fragile. La zona ottocentesca, via Brigata Sassari, via Costa, via Cavour, ma la stessa via Luzzati e via Torre Tonda, sono aree commercialmente floride, che non hanno bisogno di ulteriori agevolazioni fiscali. La rivisitazione della tassa sul suolo pubblico parte da questi presupposti, e il sindaco Campus l’ha ribadita in maniera perentoria. Dice: «Perché l’Enjoy o il Cafè Set, nella parte bassa di via Roma, devono pagare per i dehors la metà dei bar che si trovano 100 metri più in su?». E ancora: «Perché via Cavour, e sottolineo, la Galleria Cavour, deve usufruire del 50 per cento di sconto sulla Tosap, mentre le attività che si trovano al di là di via Manno, devono essere soggette alla tariffa piena?». E ribadisce: «Largo Cavallotti non è lo stesso di vicolo del Campanaro. L’equità del provvedimento sta nel levare dei vantaggi fiscali in vie che tutto sembrano, tranne che economicamente depresse».

Così la delibera che abolisce lo sgravio del 70 per cento per l’occupazione temporanea del suolo pubblico riservato ai locali posti nell’ex ztl, passa con 20 sì (la maggioranza più i 5 Stelle), 8 no (Pd, Futuro Comune e Italia Comune e Mariolino Andria)e 2 astenuti (Lega).

Il provvedimento, è stato chiarito in aula, non avrà comunque un grosso impatto sugli esercenti. In prima battuta perché gli sconti non si applicheranno più solo sulle concessioni temporanee, ovvero quelle che pagano sino ai 364 giorni consecutivi.

Perché i titoli autorizzativi dal 365esimo giorni in su, cioè che coprono l’intero anno solare, sono classificati automaticamente come concessioni permanenti. Su questo aspetto la modifica del regolamento appena approvata va a sanare una discrasia che contrastava con il decreto legislativo. Infatti gli uffici tecnici del Comune fino ad oggi applicavano una norma che considerava come temporanee le concessioni per i dehors pagate per coprire oltre 365 giorni.

Il disguido interpretativo era emerso durante una seduta della commissione bilancio, quando i commercianti di via Torre Tonda erano intervenuti nell’aula e avevano sollevato il quesito: «Quasi tutti paghiamo per un intero anno, ma l’autorizzazione concessa da Palazzo Ducale risulta temporanea. Ora che succede? Pagheremo per intero la Tosap o usufruiremo ancora del degli sgravi al 50 per cento?».

Una volta armonizzato il regolamento comunale alla norma di legge, le concessioni annuali diventano stabili, e quindi soggette ad agevolazione fiscale. Anzi, adesso i ristoratori andranno a pagare qualcosa in meno, perché la loro autorizzazione permanente comporta un prezzo a metro quadro inferiore rispetto a quella temporanea, e in più lo sgravio resta invariato.

Anche per quanto riguarda il mercatino della Coldiretti nell’area dell’Emiciclo, le variazioni di prezzo saranno irrilevanti. Il presidente Battista Cualbu, dal momento che gli spazi espositivi ricadevano in un’area ricompresa nell’ex ztl, ha voluto subito chiarire l’eventualità di aumenti sulla Tosap.

«Ho sentito l’assessore al Bilancio – spiega – e il mercatino pagherà solo 8 euro in più per ogni sabato. Quindi 32 euro al mese».

La piccola stangata si abbatterà esclusivamente su tutte quelle attività poste al di fuori del centro storico “vero”, che chiederanno concessioni per l’installazione di dehors per 5, o 7, o 11 mesi. Insomma, per un arco temporale inferiore all’anno.

«Si tratta in ogni modo di un aumento della tassazione che si concentra sulle attività della ex Ztl – ribadiscono i consiglieri di minoranza Pinna, Masala, Mascia, Brianda, Panu e Dettori – e non va sicuramente nella direzione di un rilancio delle attività che operano in centro. Lo sgravio che l’amministrazione precedente aveva inserito nel 2015, funzionava come incentivo per aprire nuovi locali in un’area della città dove non tutti hanno il coraggio di investire».

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