La Nuova Sardegna

Sassari

Aggredisce i carabinieri, fermato con lo spray

Un 46enne sassarese aveva affrontato i militari con una spranga. Il video via web è diventato virale

26 febbraio 2020
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SASSARI. Prima, nel corso di una video diretta facebook, ha manifestato il timore che un figlio detenuto potesse commettere qualche gesto inconsulto all’interno del carcere, poi è uscito di casa con in mano un coltello e una spranga e per qualche minuto ha perso completamente la testa, accanendosi contro un’auto in sosta, fino all’arrivo dei carabinieri.

Qualcuno dalle finestre ha filmato tutta la scena e subito dopo ha dato i video in pasto alla giungla dei social network. Le immagini dell’uomo di 46 anni che prima colpisce con una spranga una macchina (risultata la sua) e poi affronta i carabinieri con la stessa spranga e con in mano un coltello lungo 35 centimetri – prima di essere fermato con lo spray al peperoncino e poi immobilizzato – hanno fatto il giro della chat di watsapp e raccolto migliaia di like e condivisioni nei gruppi facebook più cliccati dai sassaresi.

Il movimentato episodio è accaduto lunedì notte verso le 23, all’angolo tra via Flumenargia e via Nurra, nel quartiere di Monte Rosello. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è sceso per strada – e come si vede dalle immagini che hanno fatto il giro della rete – ha iniziato a prendere a sprangate la sua auto.

Quando i carabinieri sono arrivati a pochi metri da lui, ha prima poggiato la spranga sull’asfalto ma poi, dopo averla ripresa, si è avvicinato a loro con fare minaccioso.

Non riuscendo a farlo calmare, i militari hanno dovuto usare lo spray al peperoncino prima di immobilizzarlo a terra per mettergli le manette. La scena è stata seguita per strada da diversi parenti dell’uomo che prima hanno inviato il 46enne a non fare fesserie, ma subito dopo quando i carabinieri lo hanno bloccato a terra per ammanettarlo hanno inveito contro gli stessi militari. «Chiamate la polizia» ha urlato una delle persone che si intravvedono nel video.

E in effetti poco dopo è sopraggiunta anche una volante della questura per dare manforte ai carabinieri. L’uomo è stato portato prima in caserma e subito dopo nel carcere di Bancali, dove – unica nota positiva - ha potuto riabbracciare il figlio per cui era in pensiero.

Ieri mattina, difeso dall’avvocato Marco Palmieri, è comparso in tribunale. L’arresto è stato convalidato dal giudice Giuseppe Grotteria e all’uomo è stata applicata la misura dell’obbligo di firma in caserma.



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