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Sassari

“Sapadu Iscasciadu”? È nato grazie a sette amici

“Sapadu Iscasciadu”? È nato grazie a sette amici

La vera storia della coda del Carnevale di Bulzi ricostruita grazie a un bibliotecario e un disegnatore

26 febbraio 2020
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BULZI. Quando il Carnevale ha già risposto maschere e coriandoli, a Bulzi si registra una pazza coda della festa più gioiosa dell’anno: “Sapadu Iscasciadu”, che si tiene il primo sabato di quaresima.

Sulle origini della festa sono nati miti e leggende, ma una recente ricerca del bibliotecario Andrea Brianda ha portato alla luce la sua vera storia. Grazie alla collaborazione dei tre ancora in vita, fra i sette protagonisti dell’epoca, dopo 44 anni dalla sua fondazione, Brianda può affermare con decisione che «giovedì 4 marzo 1976, sette amici, Lorenzo e Nardo Mulargia, Giovanni Pinna (Pedro), Giulio Dettori, Sebastiano Sardu (Biccianu), Angelo Ricciu e Mario Piga, riuniti al bar di Salvatore Mureu, decisero, quasi goliardicamente, di allungare di un giorno il carnevale di quell’anno», fissandolo al sabato successivo, 6 marzo 1976, riprendendo una vecchia tradizione festaiola bulzese , “Jobja de redundholos”(giovedì dei rimasugli). L’obiettivo era far rivivere quel che si supponeva essere l’originale abitudine, una volta trascorso il Carnevale, di mettere in comune, il giovedì seguente al martedì grasso, ciò che rimaneva del pranzo di ciascun nucleo familiare e consumarlo insieme ad amici e conoscenti. La festa venne spostata dal giovedì al sabato, per ragioni di opportunità. Su idea di Angelo Ricciu, il gruppo impose il nome di “Sapadu Iscasciadu” e, raccogliendo viveri da tutto il paese, organizzarono un pranzo gratuito in piazza. Per ricordare l'avvenimento Mario Piga, ottimo disegnatore e pittore, in seguito diventato collaboratore di Forattini al Satyricon di Repubblica, autore di vignette per La Nuova Sardegna, L'Isola, Sassari Sera, il Sassarese, Sa Repubblica Sarda, Su Populu Sardu, immortalò l'evento con una vignetta che rappresentava i sette amici intenti a organizzare la festa. La locandina venne appesa sulla porta del vecchio tabacchino in via Nazionale. Sembrava fosse andata perduta maPiga ha recuperato la bozza della locandina da un suo vecchio album. La copia è ora esposta nella biblioteca comunale di Bulzi.

Donatella Sini

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