La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, sei anni di reclusione per il rapinatore solitario

di Luca Fiori
Sassari, sei anni di reclusione per il rapinatore solitario

Il 23enne aveva puntato un coltello contro la commessa: «Se urli torno indietro e ti taglio la gola»

28 febbraio 2020
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SASSARI. Erano passate da poco le 12.30 di un martedì mattina di fine gennaio del 2019 quando davanti agli occhi terrorizzati della commessa di un negozio di abbigliamento di viale Italia si era materializzato un giovane travisato con un coltello in mano.

«Dammi tutti i soldi che hai o ti taglio la gola» aveva urlato il rapinatore solitario, puntando la lama al collo della dipendente del punto vendita Tol@, approfittando di un momento in cui la donna era rimasta sola alla cassa. Il giovane era riuscito a portare via 300 euro e a dileguarsi in pochi secondi.

Appena quattro giorni dopo gli investigatori della sezione operativa dei carabinieri della compagnia di Sassari erano riusciti a stringere le manette intorno ai polsi di Andrea Fazzi, 23 anni, di Sorso, ritenuto il responsabile della rapina. Il giovane, difeso dall’avvocato Massimiliano Tore, ha scelto di affrontare il processo con il rito abbreviato e il giudice dell’udienza preliminare Michele Contini lo ha condannato a sei anni di reclusione e al pagamento di 1800 euro di multa, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Prima di andare via l’uomo si era voltato un attimo e aveva ribadito la sua minaccia: «Se ti metti a urlare torno indietro e ti taglio la gola, hai capito?».

Quando finalmente si era allontanato con il bottino, la commessa aveva avvisato con il cellulare i titolari che nella stessa via, a pochi metri, hanno altre attività commerciali. In pochi secondi erano arrivati in suo soccorso e chiamato i carabinieri. Gli investigatori della sezione operativa in borghese e gli uomini del reparto radiomobile, guidati dal tenente Fabrizio Ricciardi, erano piombati in viale Italia, ma il rapinatore si era volatilizzato. Gli investigatori avevano immediatamente acquisito le immagini delle numerose telecamere della zona, con la speranza che il giovane avesse commesso l’errore di passarci davanti a volto scoperto durante la fuga o poco prima del colpo. In poche ore con un meticoloso lavoro di analisi e raffronto delle immagini, insieme alle dichiarazioni acquisite da alcuni testimoni, i militari erano riusciti a ricostruire l’identikit del malvivente e quattro giorni dopo il colpo erano andati ad arrestarlo con un provvedimento richiesto dal sostituto procuratore Paolo Piras.

I prossimi giorni Fazzi dovrà comparire una seconda volta davanti al gup per difendersi dalle accuse di un’altra rapina. Gli inquirenti sono convinti infatti che fosse sempre lui il giovane travisato che 24 ore prima del colpo in viale Italia si era presentato, alla cassa di una parafarmacia di via Amendola ed era fuggito con 70 euro e il cellulare della farmacista.

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