Non favorì un’impresa, prosciolto dirigente
Claudio Vinci, responsabile dell’area Patrimonio a Porto Torres, era accusato di abuso d’ufficio
29 febbraio 2020
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SASSARI. Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Si è conclusa con un proscioglimento del giudice Giancosimo Mura l’udienza preliminare nei confronti di Claudio Vinci (difeso dall’avvocato Luigi Esposito), all’epoca responsabile dell’area lavori pubblici, tributi, patrimonio del Comune di Porto Torres. Vinci era finito sotto inchiesta per un presunto abuso d’ufficio. Secondo la Procura, in sostanza, avrebbe favorito un’impresa aggiudicataria della riscossione dei tributi.
Scriveva il pm Mario Leo nella richiesta di rinvio a giudizio che il presunto reato di abuso d’ufficio sarebbe stato commesso «nell’ambito della procedura indetta il 26 giugno del 2014 (con la determinazione del responsabile dell’Area Lavori pubblici, urbanistica, manutenzioni, tributi, patrimonio) per l’affidamento (senza previa pubblicazione di un bando di gara viste le ragioni di estrema urgenza) del servizio di “Accertamento su impianti industriali - parco serbatoi - infrastrutture industriali - campi fotovoltaici - aree portuali - pontili sul mare - immobili Asinara - area Rei” finalizzato al controllo delle posizioni debitorie Ici-Imu e relativo recupero dell’imposta evasa». In seno a questa procedura «nonostante il segretario generale comunale Giovanna Maria Piga – scriveva il pm – in sede di controllo di regolarità amministrativa avesse rilevato numerose irregolarità nel procedimento (ad esempio ragioni di urgenza insussistenti o il fatto che tra l’indizione della gara e l’aggiudicazione erano decorsi oltre 90 giorni, tempo più che sufficiente per selezionare un aggiudicatario con gara di evidenza pubblica ndc), Vinci in spregio alle segnalazioni disponeva l’esecuzione in via di urgenza del servizio nelle more della stipula del contratto e il 2 dicembre 2014 stipulava con la Step srl il contratto di appalto».
La difesa, con documenti alla mano, ha dimostrato che la decisione di Vinci aveva portato solo benefici al Comune di Porto Torres perché erano stati eseguiti accertamenti senza che andassero in scadenza, evitando la prescrizione. Oltretutto, il lavoro prodotto aveva evitato che potesse verificarsi una rilevante evasione fiscale Ici/Imu nell’area industriale. (na.co.)
Scriveva il pm Mario Leo nella richiesta di rinvio a giudizio che il presunto reato di abuso d’ufficio sarebbe stato commesso «nell’ambito della procedura indetta il 26 giugno del 2014 (con la determinazione del responsabile dell’Area Lavori pubblici, urbanistica, manutenzioni, tributi, patrimonio) per l’affidamento (senza previa pubblicazione di un bando di gara viste le ragioni di estrema urgenza) del servizio di “Accertamento su impianti industriali - parco serbatoi - infrastrutture industriali - campi fotovoltaici - aree portuali - pontili sul mare - immobili Asinara - area Rei” finalizzato al controllo delle posizioni debitorie Ici-Imu e relativo recupero dell’imposta evasa». In seno a questa procedura «nonostante il segretario generale comunale Giovanna Maria Piga – scriveva il pm – in sede di controllo di regolarità amministrativa avesse rilevato numerose irregolarità nel procedimento (ad esempio ragioni di urgenza insussistenti o il fatto che tra l’indizione della gara e l’aggiudicazione erano decorsi oltre 90 giorni, tempo più che sufficiente per selezionare un aggiudicatario con gara di evidenza pubblica ndc), Vinci in spregio alle segnalazioni disponeva l’esecuzione in via di urgenza del servizio nelle more della stipula del contratto e il 2 dicembre 2014 stipulava con la Step srl il contratto di appalto».
La difesa, con documenti alla mano, ha dimostrato che la decisione di Vinci aveva portato solo benefici al Comune di Porto Torres perché erano stati eseguiti accertamenti senza che andassero in scadenza, evitando la prescrizione. Oltretutto, il lavoro prodotto aveva evitato che potesse verificarsi una rilevante evasione fiscale Ici/Imu nell’area industriale. (na.co.)
