La Nuova Sardegna

Sassari

Nuoro non paga, il Comune di Sassari si rivolge al tribunale

Giovanni Bua
Nuoro non paga, il Comune di Sassari si rivolge al tribunale

Il municipio barbaricino deve a Palazzo Ducale 30mila euro dal 2014 ma non ha mai saldato il debito

01 marzo 2020
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SASSARI. Finirà in tribunale il debito che il Comune di Nuoro ha nei confronti di quello di Sassari dal 2014. Trentamila euro e spiccioli per i quali l’avvocatura civica ha ricevuto mandato dalla giunta di richiedere l’esecuzione coatta, dopo il fallimento, negli anni, di tutti i tentativi di mediazione. E una serie di “buche” rifilate dall’amministrazione barbaricina, che alla fine hanno fatto saltare la mosca al naso agli occupanti di Palazzo Ducale.

Il debito nasce da una serie di conferimenti straordinari effettuati dal Comune di Nuoro nella discarica di Scala Erre, che il settore Politiche ambientali e verde pubblico rileva durante una verifica e comunica ai colleghi. Siamo nel maggio del 2014 e da allora iinzia il balletto. Nel 2015 viene trasmessa la fattura, per complessivi 30.502,14 euro più Iva. Nulla si muove per quasi due anni, con il settore Ambiente che decide di tornare alla carica nell’aprile del 2017 e la fattura che viene ritrasmessa con allegata copia della documentazione contabile da compilare attestante l'avvenuto pagamento. A novembre 2017 parte poi un ulteriore sollecito, senza che da Nuoro nessuno abbia ancora battuto un colpo.

A gennaio 2018 finalmente qualcosa si muove. Due incontri, il 24 e il 31, durante i quali l’amministrazione barbaricina, dopo aver ricevuto conferma che nel mentre il debito non si è prescritto, comunica “l'intendimento di procedere alla assunzione degli impegni di spesa necessari al fine della successiva liquidazione della fattura qui implicata”, chiedendo a Sassari la rinunzia all’applicazione di qualsivolglia penalità per il ritardato pagamento e la disponibilità a riconoscere la possibilità di accedere alla liquidazione delle somme mediante un piano di rientro biennale. Condizioni accettate da Palazzo Ducale, che a marzo spedisce copia del piano di rientro studiato, che partirà con una prima rata (pari alla metà dell'importo complessivo dovuto) entro il 30 settembre 2018 e il pagamento della seconda rata (di pari importo) entro il 30 giugno 2019. Nel mentre Nuoro approva una variazione di bilancio per liquidare i pagamenti e la comunica agli uffici sassaresi.

Tutto risolto? Nemmeno per idea. La prima rata di settembre non arriva. E, ai solleciti che chiedono di saldare l’importo per intero entro la seconda scadenza del 30 giungo 2019, non segue nessuna risposta. Ad aprile l’ultimo atto, con l’avvocatura comunale intima formalmente al Comune di Nuoro il pagamento della somma dovuta entro il termine perentorio di venti giorni dalla notifica della diffida, con l'avvertimento che in difetto si sarebbe proceduto al recupero coattivo del credito. Venti giorni abbondantemente scaduti. E, dopo un paio di solleciti telefonici per vie brevi e un ultima raccomandata il 20 dicembre, via libera al recupero forzoso, che alla fine porterà a un dispendio di denaro sicuramente maggiore per le casse barbaricine. Con buona pace della leale collaborazione tra enti.



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