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Sassari, offese al collega in chat: due agronomi a giudizio

Nadia Cossu
Sassari, offese al collega in chat: due agronomi a giudizio

Avevano accostato la sua persona allo scrittore pazzo del celebre film “Shining”  Tra i commenti: averlo nel consiglio dell’Ordine potrebbe essere una vera iattura

01 marzo 2020
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SASSARI. Un agronomo sassarese candidato alla presidenza del consiglio del suo ordine professionale accostato – all’interno di una chat WhatsApp creata da alcuni colleghi – all’immagine di Jack Nicholson nel celebre film horror “Shining” di Stanley Kubrick (tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King) dove l’attore interpretava la parte di Jack Torrance, lo scrittore folle che aveva accettato il lavoro come guardiano invernale nell’albergo infestato “Overlook Hotel”, in Colorado, nella speranza di recuperare la serenità familiare e l’ispirazione di scrittore.

L’immagine incriminata – finita nel decreto di citazione diretta a giudizio firmato dal sostituto procuratore Giovanni Porcheddu – è quella in cui Jack, che ben presto si distingue per la sua pazzia e per la furia omicida, fa capolino dalla porta del bagno che ha appena divelto con un’accetta dicendo: “Sono il lupo cattivo!”.

Sentendosi diffamato, anche e soprattutto per via dei commenti che in questa conversazione di gruppo erano stati pubblicati, l’agronomo Massimo Franzil, sassarese di 55 anni, assistito dall’avvocato Nino Cuccureddu ha presentato una denuncia in Procura.

A conclusione delle indagini il pubblico ministero ha disposto la citazione diretta a giudizio (non si è quindi passati per il filtro dell’udienza preliminare) per due colleghi di Franzil: Daniele Giovanni Battista Berardo, 65enne sassarese, e Antonio Ledda, 47enne residente a Siligo. Due giorni fa si è celebrato il processo davanti al giudice Sergio De Luca e sono stati sentiti alcuni testimoni – tra cui la parte offesa – citati dal pm Cristiano Idini. Secondo la Procura i due, in concorso tra loro, «comunicando su WhatsApp nel gruppo di messaggistica istantanea denominato “XVIII Agosto” con più persone, offendevano la reputazione e il prestigio di Massimo Franzil, accostando la sua persona all’immagine simbolo di Jack Nicholson nel film “Shining” e aprendo una discussione denigratoria sulla sua persona (...)».

Il decreto riporta quindi la conversazione in particolare tra Ledda e Berardo nella quale i due agronomi, discutendo sulle imminenti elezioni, parlano del collega in questi termini: «Ve lo immaginate l’ordine con un presidente come Franzil?», «Da quello che scrive si intende che è chiaramente molto disturbato, con totale instabilità caratteriale e mania di persecuzione». E ancora altre frasi dello stesso tenore: «Averlo in consiglio potrebbe essere una vera iattura», «Mi avevano detto che era esaurito ma non credevo sino alla paranoia». Ledda aveva quindi postato la foto che rappresentava il volto di Jack Nicholson nel film “Shining”. La risposta di Berardo a quel punto era stata: «Franzil?», e Ledda: «Può essere, ultimamente si è un po’ abbruttito», e ancora Berardo: «Abuso di psicofarmaci».

Commenti dei quali la persona offesa era venuta a conoscenza. Due giorni fa in aula ha raccontato di essersi sentito diffamato dalle parole utilizzate nei suoi confronti in quella chat, oltretutto con l’accostamento a una foto che da sempre rappresenta un simbolo di personalità folle. Gli imputati, difesi dagli avvocati Maurizio Serra e Francesco Cubeddu, si sono difesi sostenendo che si trattava di commenti in una chat chiusa e attinenti la legittima critica politica emersa nell’ambito di una controversia elettorale in corso. Il processo è stato rinviato a luglio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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