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Sassari

I fedales del ’78 regalano a Burgos un defibrillatore

I fedales del ’78 regalano a Burgos un defibrillatore

BURGOS. Un presidio indispensabile per la tutela della salute della comunità di Burgos è stato donato nei giorni scorsi dai fedales del comitato San Leonardo ’78 in una cerimonia svoltasi alla...

03 marzo 2020
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BURGOS. Un presidio indispensabile per la tutela della salute della comunità di Burgos è stato donato nei giorni scorsi dai fedales del comitato San Leonardo ’78 in una cerimonia svoltasi alla presenza del vescovo monsignor Corrado Melis e del parroco don Gianni Damini.

Si tratta di un defibrillatore cardiopolmonare che è stato posizionato in una postazione predisposta in piazza Emanuele Filiberto, sul muro della casa parrocchiale, per essere a disposizione di tutti.

Di ultimissima generazione e facile utilizzo, il defibrillatore dovrà essere preferibilmente usato da persone formate per i casi di rianimazione cardio-polmonare di base ma potrà essere usato anche in casi di estrema urgenza attraverso una procedura guidata. E’ adatto alla defibrillazione di adulti e di bambini, grazie al cambio di modalità mediante una semplice chiavetta, e registrato dal 118 (quindi inserito nella rete di Pronto Soccorso). Grazie a questa donazione, l’area parrocchiale di Burgos è ora “zona cardioprotetta”: una sogno che si realizza per i fedales del ’78, che avevano iniziato la raccolta fondi per l’acquisto dell’apparecchio due anni fa, quando entrarono in carica nel comitato di San Leonardo, ma che solo ora per motivi logistici («legati alla concessione di autorizzazioni», spiegano) si è potuta concretizzare. Nell’inaugurazione di domenica scorsa, l’area cardioprotetta è stata intitolata ad Antonella, «la nostra coetanea – spiegano i fedales – che partecipa e ha partecipato dal Cielo alla buona riuscita di tutti gli eventi organizzati durante l’anno di attività, ravvivando lo spirito di amicizia che ci lega ormai da molto tempo».

Di «segno per la nostra salute» e di «dono che come tutte le buone opere deve essere messo in luce davanti agli uomini, e richiamare l’attenzione che merita», ha parlato nel discorso precedente la benedizione, impartita con rito romano, il vescovo Melis, che ha sottolineato con favore la forza di «una comunità che oltre lo smantellamento dei servizi e lo spopolamento dilagante trova ancora la lungimiranza di impegnarsi per la cura di quelli che verranno». Il presidio si aggiunge a quello già presente in paese nella sede dell’Avis. (b.m.)

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