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Sassari

Santa maria coghinas 

Assalto al rifornitore della Tamoil caccia aperta ai quattro banditi

Assalto al rifornitore della Tamoil caccia aperta ai quattro banditi

SANTA MARIA COGHINAS. Proseguono a ritmo serrato, anche con il prezioso aiuto dalle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, le indagini della compagnia dei...

04 marzo 2020
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SANTA MARIA COGHINAS. Proseguono a ritmo serrato, anche con il prezioso aiuto dalle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, le indagini della compagnia dei carabinieri di Valledoria per arrivare a individuare i quattro autori dell’assalto di lunedì mattina al distributore di benzina della Tamoil adiacente alla zona industriale del Comune.

Gli elementi al vaglio dei militari guidati dal capitano Sergio Pagliettini per consegnare i malviventi alla giustizia sono molteplici. E certamente condurranno alla pista utile per smascherare la banda che, alle prime luci dell’alba di lunedì ha cercato di scardinare dalla base l’accettatore di banconote della Tamoil con l’obiettivo di portare via l’incasso.

Per riuscire nell’intento i ladri hanno utilizzato prima una Panda e successivamente un pulmino che hanno lanciato contro la colonnina per abbatterla. Un tentativo andato male perché non sono riusciti a impadronirsi di quelle poche centinaia di euro che erano all’interno.

Dopo aver provocati ingenti danni all’impianto, i ladri hanno dovuto desistere e prima di darsi alla fuga hanno incendiato i due mezzi.

«Abbiamo consegnato le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza ai carabinieri – dice un incredulo Michele Suelzu, ancora molto scosso per l’accaduto – i malviventi intravisti dalle immagini sono quattro, indossavano delle cuffia e avevano il volto scoperto».

Il furto non è andato a buon fine in quanto i malviventi non sono riusciti a prelevare i soldi sia perché non sono riusciti a portarsi dietro la colonnina per l'eccessivo peso, sia perché prelevare i pochi soldi all'interno dell'accettatore sarebbe stato impossibile senza l'ausilio di una fiamma ossidrica in quanto le banconote si trovavano ben custoditi da una piccola cassaforte di acciaio posta sempre lungo la colonnina dell'accettatore.

Giulio Favini

Comune

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