La Nuova Sardegna

Sassari

«Dal nuovo quadrilatero il Monte può ripartire»

di Giovanni Bua
«Dal nuovo quadrilatero il Monte può ripartire»

Consegnate le chiavi dei 56 appartamenti nel complesso di via Grazia Deledda Il direttore di Area, Sanna: «Riqualificazione e alta qualità a servizio di tutti»

04 marzo 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. C’è chi stringe le chiavi in pugno e sbuffa «finalmente». C’è chi ieri mattina è scoppiata a piangere da sola, per l’emozione. E chi cerca di identificare, con gli occhi sgranati, la sua nuova casa sulla grande foto appesa al muro nella sede di Area di via Cervi. Ci sono sorrisi, problemi, storie, che si intrecciano e si uniscono in un unico, comune, raro, momento di felicità.

Sono quelle delle 56 famiglie che, tra ieri e oggi, potranno prendere, ufficialmente e finalmente, possesso dei loro appartamenti nuovi di zecca, nello storico complesso del “Quadrilatero” di via Grazia Deledda. Costruito negli anni ’30, sfollato nel 2009 perché cadeva a pezzi, con 62 famiglie trasferite, con non pochi problemi, a Monte Tignosu. Dichiarato “monumentale” nel 2006, Restaurato e in parte ricostruito con un intervento complesso, iniziato nel 2014 e in parte ancora in corso, costato più di 8 milioni.

«Consegniamo a queste famiglie, e alla città, un luogo che speriamo diventi volano di rinascita per l’intero quartiere di Monte Rosello Frutto di un impegno importante di Area per il recupero e la razionalizzazione di un complesso storico, pronto ad accogliere 56 famiglie ma anche a mettere a disposizione importanti spazi di aggregazione per il quartiere e la città». Parole del direttore generale di Area Gianpaolo Sanna, presente ieri nella sede dell’Agenzia regionale insieme a Vincenzo Corrias, capo di gabinetto dell’Assessore Regionale dei Lavori Pubblici Roberto Frongia, l'assessore alle Politiche abitative comunale, con il l dirigente del settore Simonetta Cicu e il commissario straordinario di Area Roberto Neroni.

Si tratta di 56 appartamenti, 12 dei quali in due edifici di nuova costruzione e 44 ottenuti dal recupero dello storico complesso. I lavori di costruzione e restauro, inizialmente affidati all’impresa Cimas di Roma, poi fallita, nel 2014, sono stati conclusi dalla ditta Ticca, di Sassari, sotto la direzione dell’Area e con la sorveglianza della Soprintendenza.

La scelta dell'alloggio era avvenuta il 18 ed il 19 novembre del 2019, negli uffici dell'assessorato alle Politiche abitative. Ma i tempi di consegna, inizialmente previsti per l’inizio di gennaio, si sono allungati per una serie di problematiche burocratiche e legate alle utenze (non ancora risolti con Medea, con il gas per ora garantito dai “bomboloni”). Un ritardo che ha creato non pochi problemi, risolti anche grazie al prezioso aiuto del Sunia, il sindacato degli inquilini, ringraziato ieri dai vertici di Area.

«Incrementiamo il patrimonio residenziale pubblico con nuovi immobili e interveniamo nella manutenzione di quelli esistenti con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità e la sicurezza di aree in qualche caso periferiche, talvolta degradate. Obiettivo: il miglioramento della qualità di vita di chi ha diritto a un alloggio a canone sostenibile», commenta il presidente della Regione Christian Solinas. «L’Assessorato – sottolinea Roberto Frongia – è impegnato nell’importante attività di revisione di tutto il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, sia a livello di realizzazione di nuovi alloggi e manutenzione del patrimonio esistente e sia a livello normativo con l’iter della modifica della legge regionale che disciplina le assegnazioni e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative