Sassari, nonno maltratta il nipote e cade: «È finito a terra perché qualcuno l’ha colpito»
L’accusa dei familiari del 66enne gravissimo in ospedale. La storia iniziata con uno schiaffo al nipote
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SASSARI. Sono sempre gravissime le condizioni dell’uomo di 66 anni operato alla testa dopo una caduta in una fase molto concitata all’uscita di scuola, dove si era presentato per portare a casa il nipotino di 8 anni. L’uomo che aveva richiamato pesantemente il ragazzino, colpendolo anche con uno schiaffo, aveva avuto poi una lite con alcune persone presenti per i modi con cui era intervenuto sul ragazzino. E gli investigatori della squadra mobile ora stanno cercando di accertare che cosa è successo prima della caduta del 66enne e se ci sono responsabilità di altre persone. I familiari dell’uomo si dicono convinti che il loro congiunto sia stato colpito e fatto rotolare a terra: una caduta che gli ha provocato il grave trauma cranico e che poi ha richiesto il trasferimento in ospedale dove l’uomo è stato operato. E ora si trova ricoverato in rianimazione con prognosi riservata.
Determinanti saranno le testimonianze raccolte dagli investigatori, che stanno anche valutando se alcune telecamere della zona possano avere registrato immagini utili per le indagini.
«É un nonno benvoluto dal nipotino, non è mai stato un uomo violento a casa e neppure fuori, è andato in pensione da poco. Chi lo conosce sa che non farebbe mai del male a nessuno – hanno raccontato i familiari – e se anche ha sbagliato eccedendo in alcuni comportamenti, a nessuno può essere concesso di arrogarsi il diritto di ridurre in fin di vita un’altra persona». Sull’episodio - che ha aspetti da chiarire - procedono le indagini da parte della polizia. (g.b.)
Determinanti saranno le testimonianze raccolte dagli investigatori, che stanno anche valutando se alcune telecamere della zona possano avere registrato immagini utili per le indagini.
«É un nonno benvoluto dal nipotino, non è mai stato un uomo violento a casa e neppure fuori, è andato in pensione da poco. Chi lo conosce sa che non farebbe mai del male a nessuno – hanno raccontato i familiari – e se anche ha sbagliato eccedendo in alcuni comportamenti, a nessuno può essere concesso di arrogarsi il diritto di ridurre in fin di vita un’altra persona». Sull’episodio - che ha aspetti da chiarire - procedono le indagini da parte della polizia. (g.b.)