La Nuova Sardegna

Sassari

Addio a don Manconi: sacerdote, studioso e sognatore

Addio a don Manconi: sacerdote, studioso e sognatore

PORTO TORRES. La città ha perso ieri un altro pezzo importante della sua storia con la morte di don Antonio Giuseppe Manconi. Il parroco emerito della basilica di San Gavino aveva 89 anni, ha formato,...

08 marzo 2020
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PORTO TORRES. La città ha perso ieri un altro pezzo importante della sua storia con la morte di don Antonio Giuseppe Manconi. Il parroco emerito della basilica di San Gavino aveva 89 anni, ha formato, battezzato, cresimato e sposato intere generazioni di portotorresi. I parrocchiani hanno allestito la camera ardente nella cappella della casa di riposo Biccheddu-Deroma. Originario di Muros, don Manconi era una vera e propria istituzione nel compendio monumentale di Monte Agellu, e non solo, e nei primi anni di sacerdote riuscì a formare gruppi di giovani da inserire nella gioventù italiana di azione cattolica. Fu il capo spirituale di quei ragazzi negli anni Sessanta, radunandoli in una vecchia sede dietro la Basilica e a pochi metri dalla sua abitazione che divideva con la madre Tia Valentina. Tanti di quei giovani ricordano le gite a piedi verso la vetta di monte Alvaro, per posizionare una nicchia con dentro la Madonnina, e le altre a Saccargia, Codrongianos, e Tergu. Studioso, sorretto e guidato da una grande fede, forse anche un po’ sognatore, monsignor Manconi amava scrivere. Curò anche un libro in occasione del viaggio apostolico in Sardegna di Papa Giovanni Paolo II, dove sono descritti gli incontri, le testimonianze e le foto del pontefice. Nel 1986 fu lui stesso a consegnare il volume nelle mani del Papa. La seconda edizione fu invece stampata in occasione dei 50 anni di sacerdozio di don Manconi, dove vengono raccontate le 60 ore trascorse nell’isola da Giovanni Paolo II. Un viaggio nella memoria di un prete che ha vissuto le ultime ore nel piccolo appartamento di atrio metropoli, con lo studio che si affaccia sull'ingresso della Basilica.

Il sindaco Wheeler ha ricordato con un breve messaggio don Manconi: «Lascia un’eredità culturale e spirituale che è patrimonio di tutta la comunità. Una comunità alla quale era legato, aveva scelto di vivere nella nostra città anche al termine della sua attività pastorale. Un sincero abbraccio alla sua famiglia». (g.m.)

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